Gli esseri umani, e in particolare quelli con un accesso alla rete e l’interesse nei confronti dei social network e di Facebook in particolare, sono un numero finito. Pare che questo però non sia chiaro a chi scommetteva sull’eterna crescita del social di Zuckerberg che, ormai vecchio, per quanto icona del settore e network che non teme rivali, inizia a subire un lento declino, tanto da aver spinto l’azienda stessa a scommettere sui suoi stessi competitor, acquistandoli.
Ecco che il secondo semestre di Facebook mostra ricavi in aumento del 42%, pari a 13,2 miliardi di dollari, molto sotto le attese degli analisti che puntavano su 13,4 miliardi. Deludente anche la crescita degli amici saliti dell’11% con una media di 1,47 miliardi al giorno, anche in questo caso, il mercato si aspettava un aumento del 13%.
Ed ecco che il titolo affonda in borsa registrando perdite altissime, il titolo Facebook ha infatti visto un calo del 23,68%, un tonfo senza precedenti che vede crollare il valore di Facebook in borsa, e soprattutto delle finanze di chi ci aveva investito. Un brutto colpo per la piattaforma che era stata accolta nel mondo della finanza con un incredibile entusiasmo.
Questa situazione deve però far riflettere, specialmente sulla volatilità della aziende che si appoggiano alla crescita costante e a un mondo social che ha obiettivamente i suoi limiti. Le piattaforme sono tante, i mezzi di interazione anche di più, va da sé che nei prossimi anni, raggiunta la loro maturità finanziaria, difficilmente vedremo prodotti come Instagram, Snapchat e compagnia crescere oltre misura. Ed è forse proprio questo il motivo per il quale l’azienda di Zuckerberg progetta di mandare in orbita un satellite in grado di ampliare la copertura web mondiale e di creare così un nuovo mercato fatto di tutti quei paesi dove internet è ancora merce rara, disponibile solo in alcune aree.