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Sono dieci i film in uscita nel weekend che inizia giovedì 12 giugno. Mancano i grandi titoli, quelli da botto al box office, in compenso la scelta è quanto mai varia tra dramma, commedia, animazione, horror e documentario. E iniziamo subito parlando di 1303 – 3D, thriller-soprannaturale diretto da Michael Taverna, remake del giapponese Apartment 1303 di Ataru Oikawa, uscito nel 2007. Rispetto all’originale Taverna mantiene pressoché intatta la struttura narrativa confezionando la solita pellicola horror su case infestate da fantasmi con una terribile onta passata da vendicare. La giovane Janet (Julianne Michelle) va a vivere per conto suo dopo l’ennesimo litigio con la madre Maddie (Rebecca De Mornay), cantante alcolizzata, e la sorella maggiore Lara (Micha Barton). Janet è entusiasta della sua nuova casa, l’appartamento 1303. Ma durante la prima notte qualcosa di soprannaturale si impossessa della sua dimora.

Dal regista di Notting Hill, Rocher Michell, arriva Le Week-end, commedia sofisticata sulle dinamiche di una coppia sposata da tanti anni. Per festeggiare il loro trentesimo anniversario di matrimonio, Nick (Jim Broadbent) e Meg (Lindsay Duncan), una coppia di inglesi over 50, tornano a Parigi, dove avevano trascorso la loro luna di miele. Ma tanti anni dopo tutto è diverso, e soprattutto loro sono cambiati profondamente. Tra liti, tensioni, romanticismo e momenti divertenti, basterà la magia della Ville Lumière ad aiutarli a riscoprire le cose a cui davvero tengono?

Dodici anni dopo Cédric Klapisch conclude la sua personale trilogia iniziata nel 2002 con L’appartamento spagnolo e poi proseguita, nel 2005, con Bambole russe e approda nella Grande Mela. Protagonisti di Rompicapo a New York, commedia frizzante e intelligente che vede protagonisti sempre gli stessi personaggi: Xavier (Romain Duris), Wendy (Kelly Reilly), Isabelle (Cécile de France) e Martine (Audrey Tautou). A quarant’anni, con una moglie e due figli a carico, Xavier Russeau non si è ancora del tutto “sistemato”. Quando Wendy lo lascia per un affascinante americano con cui si trasferisce dall’altra parte dell’oceano, a lui non resta che seguire i suoi figli a New York e provare a ricominciare anche lui un’altra vita. In mezzo al caos della Grande Mela Xavier cerca di adattarsi come può: continua a scrivere il suo romanzo, accudisce i suoi figli, si industria a trovare un lavoro, cerca di aggirare l’ufficio immigrazione per ottenere la cittadinanza e ritrova Martine, la sua prima fidanzata in viaggio di lavoro a New York. Tra i grattacieli della Grande Mela la vita di Xavier sembra un rompicapo difficile da risolvere, ma il lieto fine lo aspetta dietro l’angolo.

Dal Canada arriva Gabrielle – Un amore fuori dal coro, film che ha commosso il pubblico dell’ultimo Festival di Locarno. Una storia d’amore fra due persone affette da ritardo mentale ma anche un inno alla libertà, alla felicità, in una parola alla vita. Affetta dalla sindrome di Williams, Gabrielle è una giovane donna che nonostante la malattia non ha mai perso la gioia di vivere, merito anche del suo straordinario talento musicale. Gabrielle ama ed è riamata da Martin, un ragazzo “come lei”, conosciuto nel centro ricreativo dove vive e con cui condivide la passione per il canto. L’amore spinge i due giovani a sognare un futuro normale da vivere insieme. Determinata a realizzare il suo desiderio di indipendenza Gabrielle dovrà affrontare non solo i propri limiti ma anche i tanti pregiudizi che la circondano.

Robin Wright interpreta se stessa in The Congress di Ari Folman (che ricordiamo per Valzer con Bashir), pellicola a metà tra fantascienza e animazione che prende spunto dal romanzo di Stanislaw Lem “Il congresso di futurologia”. Un’attrice ormai in declino accetta che il suo corpo e le sue emozioni vengano scansionati per dar vita ad un alias digitale, utilizzato a piacimento della major in qualsiasi tipo di film, anche quelli più scadenti e commerciali che un tempo lei aveva spesso rifiutato. In cambio la sua immagine resterà per sempre giovane e bella. Dopo vent’anni, alla scadenza del contratto, la realtà virtuale ha praticamente soppiantato il mondo reale, e la Wright si trova circondata da altri attori replicanti, scoprendo una terribile verità.

L’opera prima del lituano Ignas Jonynas, The Gambler (distribuito in versione originale con sottotitoli in italiano), è un dramma che indaga tra le pieghe oscure di una società postsovietica che vive una ritrovata libertà senza limiti. E lo fa attraverso la doppia vita di Vincentas, stimato medico del pronto soccorso e insaziabile giocatore d’azzardo. Strozzato dai debiti si inventa un cinico e amorale meccanismo di scommesse clandestine legato alla sua professione. Il sistema gli frutterà soldi facili, ma quando si innamora di Leva, una collega, Vincentas sarà di fronte a un dilemma fondamentale: gioco o amore?

Altra esordiente in uscita questa settimana è Emma Moriconi che nel suo Sangue sparso ripercorre gli Anni di Piombo, cinque anni tormentati, tra il 1978 e il 1983, attraverso gli occhi di chi li ha vissuti da destra. Un uomo, oggi cinquantenne, che con sguardo malinconico rievoca gli eventi drammatici di quando, da adolescente, militava nel Fronte della Gioventù. I suoi ricordi amari lo riportano fino a quella sera del 7 gennaio 1978, quando, alcuni uomini armati si scagliano contro i giovani militanti di destra fuori la sezione missina di Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano di Roma, uccidendone tre.

Tratto dai libri di Roger Stanton Baum, il film d’animazione Il magico mondo di Oz è una sorta di sequel ideale, versione cartoon, della celebre storia della piccola Dorothy che non nemmeno a tempo a riaprire gli occhi e a gioire di essere tornata sana e salva nella sua casa in Kansas, che viene catapultata indietro ad Oz. I suoi vecchi amici, l’uomo di lata, il leone, lo spaventapasseri, e tutti gli abitanti della città di Smeraldo sono in pericolo, minacciati da un nuovo nemico: un perfido giullare senza cuore che si è impossessato del bastone magico della terribile Strega dell’Ovest. Nemmeno la fata buona Glinda può intervenire: Dorothy è l’unica speranza per riportare pace e felicità a Oz.

Infine, tra i film in sala da giovedì, anche due documentari: Era meglio domani di Hinde Boujemaa racconta la rivoluzione avvenuta a Tunisi nel 2011, dal punto di vista di Aida, una giovane ragazza che nel mezzo di quel caos che passerà alla storia si sposta da una parte all’altra della città in cerca di un tetto sotto cui ripararsi assieme ai figli e un modo per ripartire da zero e costruirsi una nuova vita.

Kitty Green firma Femen – L’Ucraina non è in vendita (in sala solo il 12 giugno) che prova a far luce sulle cause che hanno dato origine all’organizzazione di femministe che protestano provocatoriamente a seno nudo contro una mondo patriarcale in cui le donne sono considerate solo un oggetto di proprietà degli uomini. Attraverso le storie di Sasha, Inna, Anna, Irina e Oksana la filmaker australiana guarda intimamente dentro la vita di queste donne portando in superficie luci e ombre del loro movimento.

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