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Da buona guerriera qual è, Fiordaliso è sempre pronta a portare avanti nuove battaglie. Sempre in prima linea, ormai da anni, contro la violenza sulle donne, la regina del rock italiano degli anni Ottanta ha trovato il coraggio di affrontare una tematica molto forte: l’eutanasia.

E come giusto che sia lo fa alla sua maniera, in modo diretto con il suo nuovo brano Senza una Lacrima: una canzone forte, tanto quanto la tematica trattata, che racconta l’estremo gesto d’amore di una donna verso una persona cara che, stremata dalla malattia e dalla sofferenza, chiede di mettere fine al suo dolore.

Purtroppo l’artista piacentina sa troppo bene cosa voglia dire: nove anni fa ha assistito impotente al calvario del fratello Luciano, consumato da un tumore al cervello, e si è confrontata per mesi con il dubbio lacerante se alleviare o meno il supplizio che lo avrebbe condotto alla morte, risparmiandogli inutile sofferenza.

«Ho tenuto per sei anni questa canzone nel cassetto – rivela la cantante piacentina –  l’ha scritta Cataldo Leone, italiano trapiantato a Miami, ma io sono sempre stata restia a interpretarla perché, con quello che avevo vissuto, non me la sentivo».

Un dolore che piano piano si è trasformato in forza, la forza necessaria per dedicare la canzone al fratello o almeno: «Dentro di me sì. Finalmente sono riuscita a cantarla. È stato il caso di DJ Fabo, cioè Fabiano Antoniani, a farmi decidere: mi ha spronato il suo grande coraggio e la decisione di andare in Svizzera a morire. Ha chiesto aiuto a tutti ma ha urlato al vento perché nessuno si è mosso».

E proprio lei rivela: «Sono favorevole all’eutanasia, ma con alcuni paletti: per esempio quando c’è una vita che non è vita e se la persona è decisa e consapevole».

Un tema che ancora oggi rivela la sua fragilità istituzionale, anche a livello internazionale.

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