La notizia di copertina di ieri, quella dell’addio di Giovanni Floris a Ballarò, ha fatto il giro della rete. Arrivata come un fulmine a ciel sereno, tramite un asettico comunicato stampa della Rai, l’azienda dove Floris è nato e cresciuto professionalmente anche prima da Ballarò, è stata salutata dal popolo della rete con duplice riscontro: ironia (per conto di alcuni) e indifferenza (da parte di molti).
Nessun velo di delusione, dunque, per i seguaci del talk politico che il giornalista nato a Roma nel 1967 ha condotto per dodici anni su Rai 3, nessun encomio per questo addio, come invece è capitato di recente con Javier Zanetti che ha salutato da giocatore l’Inter. Piuttosto una valanga di tweet di timbro sarcastico a proposito del ‘rimettersi in gioco‘ affermato da Floris, con l’ausilio di una buonuscita percepita da mamma Rai.
Vorrei rimettermi in gioco anch’io con 4 milioni di euro in 3 anni…#floris ma qualcosa mi dice che non è stato solo un problema di soldi!
— simona volpe (@sivolpe) 4 Luglio 2014
Ma è davvero così vitale per lo stato attuale dell’Italia ripetere ossessivamente che #Floris va via dalla Rai?
— Ale (@Alessan_969) 4 Luglio 2014
#Floris: “Rimettersi in gioco è salutare e giusto”. Se vai a prendere il doppio, sì! Se ti licenziano a 50 anni… @Rinaldi_euro @FmMosca
— stefano molinari (@stemolinaradio) 4 Luglio 2014
Poi ci sono numerosi anche quelli del partito ‘Chi se ne frega?‘, a cui il divorzio Floris-Rai non sembra aver fatto nè caldo nè freddo. Sono gli stessi che non guardavano Ballarò in Rai e continueranno (anche se twittano in proposito) a non seguire il giornalista ex docente all’Università di Teramo nella nuova avventura a La 7, dove si aggiunge ad un altro top player, Enrico Mentana.
Credo che la #Rai possa fare a meno di #Floris
— Paolo Foschi (@Paolo_Foschi) 4 Luglio 2014
#Floris va a condurre il suo brutto programma, #ballaro, sulla 7. Continuare a non guardarlo ovunque vada per non abbandonare sane abitudini
— bezzicante (@bezzicante) 4 Luglio 2014
#Floris a La7.
Secondo Pagnoncelli, 8 italiani su 9 non si accorgeranno della differenza.
— Domani smetto (@il_gremlino) 4 Luglio 2014
Proprio il direttore di TG La7 ha commentato, intercettato da La Repubblica, il nuovo acquisto del network di Urbano Cairo: “Per la rete è un gran colpo. Con Floris, Santoro, Paragone, Gruber e Formigli facciamo una grande squadra”. Sulla questione-stipendio, Mentana poi taglia corto: “Giovanni è un uomo che ha mercato e che porta pubblicità. Per l’editore si tratta di un investimento, non di un regalo o di un’opera pia“.
E in casa Rai? La questione Floris sembra confermare le ipotesi di smantellamento che si susseguono, specie dopo l’intervista che il premier Matteo Renzi ha rilasciato poco tempo fa proprio a Giovanni Floris, a proposito dei tagli per circa 150 milioni di euro che la Rai avrebbe dovuto sostenere.
La domanda a questo punto è: chi sarà il prossimo che farà il grande salto da pubblico a privato?