Il Fringe Festival di Edimburgo è noto per essere il festival delle arti più grande del mondo e si tiene ogni anno nel mese di agosto fin dal 1947. Il Fringe è un festival senza giuria né commissione di selezione e a qualunque artista è permesso di partecipare. Ciò ha fatto sì che Philip Nitschke, medico australiano e fiero sostenitore dell’eutanasia, potesse sfruttare l’evento per mostrare ad un ampio pubblico la sua macchina del Destino ideata per il suicidio assistito. Quest’inedito strumento di morte non è che la nuova versione della macchina della Liberazione, usata dal medico australiano nel 1990 per mettere dolcemente fine alle vite di quattro malati terminali.
Soprannominato “il Dottor Morte”, Nitschke si era ritrovato coinvolto in uno scandalo nel luglio del 2014 che gli assicurò una certa fama, anche se non molto lusinghiera, a livello internazionale. Fu infatti sospeso con l’accusa di aver istigato al suicidio un uomo di 45 anni palesemente depresso e a cui occorreva un supporto psicologico. Il medico australiano si dichiaro “davvero contrariato” per la sospensione e si professò vittima di una sospensione politica e ideologica. “Mi stanno dicendo che le mie visioni sono incompatibili con quelle della professione del medico e che l’idea secondo cui una persona ha il diritto di suicidarsi è incompatibile con l’essere un dottore. E questo mi sembra molto bizzarro“.
Nitschke avrà anche il diritto di avere una sua idea su quale sia il modo più giusto di morire ma ciò non toglie che un medico, anche se fiero sostenitore dell’eutanasia, dovrebbe avere l’obbligo etico di dissuadere un paziente che non sia un malato terminale dal suicidio. L’uomo che il dottore australiano sembra aver spinto ad un lungo ed eterno sonno non soffriva di alcuna malattia incurabile. Si era rivolto a lui dopo aver perso il lavoro e la moglie, in un momento in cui temeva di essere indagato per omicidio.
Il fatto che Nitschke possa ora usare il Fringe come canale di diffusione per le sue idee potenzialmente pericolose ha preoccupato non poche persone. Ma dopo un’attenta analisi del materiale allo show è stato permesso di andare avanti. Il discorso sull’eutanasia include digressioni comiche e lo struggente racconto di come il medico abbia aiutato i suoi primi quattro pazienti a morire nel 1990. Il dibattito assume un tono decisamente sentimentale quando Nitschke ricorda la fatica di trovare le parole giuste da dire durante l’ultimo pranzo di un suo paziente e la decisione di guardare la partita insieme prima del grande passo.
Ma a preoccupare la polizia non è tanto questa parte dello spettacolo, quanto quella in cui l’australiano sembra fornire dettagliate informazioni su come procurarsi dei farmaci mortali.
[Photo Credits: Matt Cardy/Getty Images]