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All’interno della terza stagione di Game of Thrones, c’è una battuta apparentemente innocua ma che, tre stagioni dopo, inizia ad avere un senso compiuto: Bran Stark, ancora infante e ingenuo, è in giro coi compagni di ventura, tra cui Hodor e Jojen Reed. A un certo punto, quest’ultimo, in riferimento al Corvo con tre occhi, dice a Bran: “Non puoi ucciderlo: il Corvo sei tu“. Sempre più indizi ci inducono a considerare quella frase in senso sempre più letterale.

Dalla fine della quarta stagione al principio di quella in corso, i fan di Game of Thrones avevano pensato, in maniera lineare e come suggerito dagli eventi, che il giovane Bran avrebbe compiuto il classico apprendistato per prendere il posto del misterioso personaggio interpretato nel finale della quarta da Struan Rodger e successivamente da Max von Sydow. La differenza è proprio qui: Bran Stark potrebbe davvero essere il Corvo.

Il Corvo dai tre occhi, prima di volatilizzarsi (durante l’episodio 6 della sesta stagione), dice in effetti a Bran: “The time has come for you to become me” (“È tempo che tu divenga me“).

La teoria, espressa per sommi capi, parte dal personaggio di Brynden Rivers, che nella saga letteraria de “Le cronache del ghiaccio e del fuoco” (libro A Dance with Dragons) è un discendente della Casa Targaryen. Bryndon, dopo aver ricoperto il ruolo di Lord Comandante, col tempo si è poi mutato nel Corvo dai tre occhi. La serie tv, a differenza del libro, non ha mai svelato l’identità umana del Corvo. Bran, istruito dal Corvo e poi marchiato dal Capo degli estranei (evento che provoca la scomparsa del Corvo), potrebbe dunque trasformarsi in futuro nella creatura abitante nell’albero (tornando perciò nel passato).

Non solo: nella versione originale del libro il personaggio viene chiamato Three-Eyed Crow, mentre nello show HBO ci si riferisce a lui come Three-Eyed Raven. Raven e Crow in inglese sono pressoché sinonimi, ma Crow può rimandare al passato di Rivers come Comandante dei Guardiani della Notte, cosa che Raven invece non fa.

Al momento sono solo indizi, ma da non scartare a priori, considerando anche due elementi: la capacità di Bran di influire sul rapporto passato-presente all’interno delle sue visioni e la prassi ormai adottata da George R.R. Martin e gli sceneggiatori di Game of Thrones di non far proseguire saga letteraria e serie tv con lo stesso passo. Quello che vedremo nella serie non accadrà necessariamente nei nuovi capitoli cartacei.

C’è però un’altra suggestiva teoria sulla vera identità di Bran Stark, secondo la quale il figlio di Ned sarebbe Brandon il Costruttore, considerato colui che ha sorretto la Barriera al fine di proteggere la parte nord di Westeros da Bruti e soprattutto Estranei. In effetti, nell’ultimo episodio di GoT andato in onda, il Corvo chiama il ragazzo Brandon. Anche questa ipotesi, considerato il potere di Bran, potrebbe non essere lontana dalla verità.

[Foto: HBO]

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