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Vi ricordate come abbiamo conosciuto Jaime Lannister? Il bello, dannato e incestuoso rampollo di casa Lannister, nonché fratello gemello (e amante) della perfida Cersei? Vedendolo buttare giù dalla torre il povero piccolo Bran Stark, dando il all’infinita giostra di Game of Thrones. Poi nel tempo ha perso una mano, la sua figura ha assunto tratti più nobili e umani, e il lungo capello arrogante ha lasciato il posto al taglio corto da uomo maturo che il 46enne Nikolaj Coster-Waldau porta così bene. E se da principe dei bastardi e Sterminatore di Re, ser Jaime diventasse il Principe che fu promesso?

Il Principe che fu promesso, presente più nei libri di George R.R. Martin che nella serie HBO, è una mitica figura considerata come l’unica in grado di salvare il Continente Occidentale, perciò il mondo, dall’oscurità, idealmente rappresentata dagli Estranei. Associata comunemente all’antico eroe Azor Ahai, l’identità sul prossimo Principe, destinato a manifestarsi come reincarnazione di Azor, è stata oggetto di varie teorie, ma anche di una profezia errata: quella della sacerdotessa Melisandre a proposito di Stannis Baratheon. La speculazione dei fan, che trova terreno fertile su Reddit, ha chiamato in causa anche Jon Snow, Tyrion Lannister e ovviamente Daenerys Targaryen quali eroi decisivi nello scontro finale con gli Estranei: particolarmente quotata la teoria dei tre draghi, ognuno di questi cavalcato da uno dei tre citati, discendenti – almeno secondo la succitata teoria – della dinastia Targaryen.

Game of Thrones: e se Jaime Lannister fosse il vero eroe?

Riassumendo la profezia: Azor Ahai rinascerà come il Principe che fu promesso. Tale figura deve presentare alcuni requisiti: avere sangue di drago, essere nato dall’incontro tra fumo e sale e sotto una stella sanguinante, compiere un sacrificio e fuoriuscire vittorioso dalle fiamme con la leggendaria spada Lightbringer (Portatrice di Luce), quella con la quale Azor a suo tempo sconfisse gli Estranei. E Jaime Lannister, in un modo o nell’altro, è il personaggio di Game of Thrones che maggiormente corrisponde a tale identikit.

Iniziamo dal sangue di drago: improbabile – in ogni caso priva di fondamento filologico – la teoria che vede i gemelli Cersei e Jaime figli di Aerys II Targaryen. Il re Folle, come noto, è stato fatto fuori però da Jaime, evento che procurò a quest’ultimo il celeberrimo soprannome di Sterminatore di re. Avendo perciò ser Lannister versato sangue di drago, trapassando con la propria spada Aerys II, la corrispondenza alla profezia ha una sua logica, dato che questa non dice necessariamente che nelle vene del Principe debba scorrere sangue di drago.

Capitolo spada: come Portatrice di Luce, deve essere necessariamente in acciaio di Valyria. Tale ruolo, nella profezia riguardante Jaime, può essere ricoperto da Lamento di Vedova, l’arma ricevuta da Joffrey durante la proprie nozze (e da lui così battezzata). La stella sanguinante potrebbe invece riferirsi a quella a sette punte, simbolo del Culto dei Sette.

La stella a sette punte, simbolo del Culto
La stella a sette punte, simbolo del Culto

Ora viene il punto centrale della teoria. Il misto di fumo e sale fa venire in mente quello che molti fan si aspettano dai prossimi episodi: il folle atto di Cersei, intenzionata a usare l’Altofuoco per distruggere Approdo del Re, creerebbe un enorme alone di fumo, che si mischierebbe al sale della Baia delle Acque Nere. E Jaime, al fine di salvare quel che resta di Approdo del re, potrebbe uccidere con Lamento di Vedova l’amata sorella, venendo fuori sano e salvo dalle fiamme e compiendo il sacrificio più doloroso della sua vita.

Teoria probabile o purissima speculazione? Per scoprirlo non ci resta che attendere gli ultimi due episodi della sesta stagione di Game of Thrones.

[Foto: HBO]

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