Quante volte avresti voluto avere più memoria per superare un esame, vincere un concorso, fare carriera o semplicemente ricordare il nome di una persona importante appena conosciuta? Non avere abbastanza memoria, in alcuni casi e per alcuni di noi, sembra quasi uno scoglio insormontabile. Eppure esistono strategie e tecniche di memorizzazione che chiunque può mettere in pratica. Ne parliamo oggi con Gianni Golfera, esperto di memoria e apprendimento veloce.
Gianni Golfera ha iniziato ad occuparsi di memoria nel 1989 nel momento in cui si è accorto di manifestare alcune difficoltà nella memorizzazione di testi scolastici e nozionistici di varia natura. Con l’aiuto del Professor Andrea Vitali, storico medioevalista, Golfera si è reso conto che la mancanza di memoria non era attribuibile ad un problema di tipo cognitivo ma alla mancanza di un metodo di studio. Che chiunque può imparare, come ci spiegherà Golfera.
Perché hai dedicato la tua vita alla memorizzazione? Ricordare è così importante?
La memoria è la base della nostra intelligenza e della nostra produttività, al giorno d’oggi in effetti dalla nostra memoria dipende la nostra realizzazione professionale e personale. Ed è fin dall’antica Grecia che i grandi uomini del passato hanno ideato tecniche e strategie per imparare a memoria velocemente, riuscendo cosi ad acquisire le competenze necessarie per raggiungere obiettivi e soddisfare ambizioni.
Come è cominciato tutto?
Da bambino la memoria era il mio più grave problema. Come i miei compagni leggevo e ripetevo ma non riuscivo a ricordare quello che studiavo. Poi un docente universitario amico di famiglia mi disse che non avevo problemi di memoria ma mancava un vero e proprio metodo di studio. Per tale ragione feci tradurre i testi degli antichi mnemonisti del passato tra cui Cicerone, Pico della Mirandola e Napoleone, solo per citarne alcuni. Da allora mi resi conto che per migliorare la memoria occorre pensare per immagini e utilizzare il coinvolgimento emotivo. Ad esempio per ricordare il mio cognome, Golfera, puoi immaginare di giocare a “Golf” in un altra “Era”. Questo procedimento rende diverso ed unico il mio metodo per aumentare la memoria e ci permette di memorizzare in poco tempo una grande quantità di informazioni anche astratte.
Cosa c’è di sbagliato nei metodi comuni di memorizzazione? E per quale motivo il metodo Golfera è davvero efficace?
Ognuno di noi perde almeno l’ottanta per cento del proprio tempo cercando di imparare a memoria attraverso strategie inutili se non addirittura dannose. Fare schemi, riassunti oppure leggere e ripetere portano via tantissimo tempo senza assicurarci alcun risultato apprezzabile e facendoci perdere tantissimo tempo. Le strategie di memoria più efficaci si basano sul funzionamento naturale e fisiologico della memoria stessa. Infatti ognuno di noi ha vari tipi di memoria e i principali sono due: la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine.
Ovvero?
La memoria a breve termine, come suggerito dalla parola stessa, dura pochi giorni se non pochi secondi, invece la memoria a lungo termine ha un tempo di permanenza che può raggiungere la durata di un’intera vita. Tutti sappiamo i limiti della memoria a lungo termine: dimentichiamo dove abbiamo parcheggiato l’auto, i nomi delle persone, i vocaboli in una nuova lingua senza parlare di contenuti importanti presenti in un testo necessario per un esame oppure per un concorso che permetterebbe una carriera migliore con conseguente migliore qualità della vita. Nella parte più interna del nostro cervello si trovano due aree cerebrali note come amigdala e ippocampo, responsabili per l’acquisizione di ricordi nella memoria a lungo termine.
E come riuscire a far lavorare meglio amigdala e ippocampo? Quali sono le strategie che si possono applicare nella vita di tutti i giorni?
Per attivare la memoria a lungo termine esistono varie strategie. La prima consiste nell’uso del coinvolgimento emotivo. Ad esempio se ti presentano qualcuno che si chiama come un tuo amico puoi immaginare il piacere di rivedere l’amico per ricordare il nuovo nome. La seconda è l’attivazione della memoria visiva e funziona benissimo anche con concetti astratti, come ricorderete nel caso dell’esempio relativo al mio cognome di poc’anzi. La terza strategia veniva utilizzata dai romani per imparare a memoria testi e discorsi, e a parlarne per primo fu Cicerone che nel “De oratore”, trattato sull’arte oratoria edito nel 55 A.C. Si tratta di usare il principio dell’ordine per aiutare la memoria. Come prima cosa devi pensare ad una casa la cui disposizione delle stanze sia famigliare e ben conosciuta a memoria. A questo punto visualizza per immagini gli argomenti da ricordare e mettili lungo il percorso come se occupassero le stanze della tua memoria. In questo modo sarà poi facile ricordare i vari argomenti passando attraverso le stanze dell’abitazione.
Il palazzo mentale più volte citato dalla serie tv Sherlock? In altri termini, l’ordine aiuta a ricordare meglio?
Esatto! Possiamo affermare con certezza che la memoria non ha problemi di spazio ma di ordine, l’ordine infatti aiuta la memoria e rende veloce il processo di acquisizione di nuove informazioni.