“Per formazione culturale tendo ad attenermi solo ai fatti dopo averli accertati. Riccardo Tozzi ha parlato come produttore, io non parlo di ipotesi ed illazioni. Le frasi scritte sono state estrapolate da un discorso più ampio, parlerò quando saprò i fatti”. Così Marco D’amore, il Ciro di Gomorra – La Serie, ospite oggi al Giffoni Experience insieme al collega Salvatore Esposito, Genny Savastano, ha risposto in merito alle polemiche scoppiate negli ultimi giorni riguardo la notizia che la Cattleya avrebbe subito estorsioni dalla camorra per l’affitto di alcune location della serie.
I due interpreti scelgono dunque la via della diplomazia preferendo invece concentrarsi sul fenomeno mediatico di Gomorra, serie rivelazione dell’anno. Osannata dalla critica e dal pubblico, il progetto è stato già venduto in oltre sessanta Paesi. E questa, a detta di Salvatore Esposito, «È la conferma dell’assoluta qualità del prodotto. È questo il segreto del successo di Gomorra che oggi viene accostata a grandissime produzioni americane. Dovrebbe essere un vanto per l’Italia, al di là delle polemiche». Gli fa eco il collega di set D’amore: «Gomorra è stata venduta in tutto il mondo perché racconta del mondo. E’ assurdo pensare che Gomorra sia solo un luogo geografico. Se si è onesti intellettualmente non si può non capire come sia, invece, un luogo della coscienza con cui bisogna fare i conti».
Per entrambi l’esperienza è stata fondamentale non solo per un arricchimento dal punto di vista professionale ma soprattutto a livello umano: «La gratitudine e la solidarietà che abbiamo trovato sul territorio – dice Salvatore Esposito – mi ha commosso. Abbiamo girato per nove mesi nelle zone cosiddette malfamate di Napoli del suo hinterland e ovunque abbiamo trovato solidarietà, aiuto, vicinanza. Mi rendo conto che tutto questo non faccia notizia. Ma bisogna sottolineare come tutto questo sia il segno evidente che non tutto lì è marcio».
Oltre Gomorra, il futuro per entrambi gli attori è carico di novità e progetti interessanti. E se D’Amore ha da poco concluso le riprese di Perez al fianco di Luca Zingaretti e si prepara a produrre un film sul caso Eternit («Ci rivediamo l’anno prossimo a Giffoni. Mi dicevano tutti che non ce l’avrei fatta e invece per l’anno prossimo sarà pronto»), Esposito preferisce fermarsi a valutare le proposte perché come dice: «arrivano progetti che ricalcano Gomorra e questo credo sia un limite del cinema italiano».