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Nel luglio del 2009, il Ministero dell’istruzione ha decretato che il 24 Marzo di ogni anno sarà la Giornata nazionale per la promozione della lettura: “Le amministrazioni pubbliche, in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, assumono, nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a promuovere la lettura in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini, e in particolare modo le nuove generazioni, sui temi ad essa legati”.

Ho iniziato a leggere perché la vita non era un granché”: è Alessandro Baricco che me lo dice, non a me personalmente ma è come se la sentissi nelle orecchie. Tutti gli scrittori hanno dato una risposta alla domanda “perché leggere?”; ma lo scrittore che più vi rappresenta, cioè che scrive esattamente come voi vorreste raccontare le cose che vi accadono, sembra che dia a voi la risposta.
In diverse città d’Italia si terranno eventi per la promozione della lettura: Bookcrossing, letture commentate; probabilmente è questo che il ministero intendeva per promozione.
“Pro-muovere” significa “muovere in avanti”, e questo primo passo deve prendere le mosse da noi, dal desiderio di approcciarsi a un mondo diverso da quello che ci circonda: più lento, leggere comporta tempo e non basta un colpo d’occhio sullo schermo; più pesante, un libro ha un peso che lo smartphone non ha; più difficile, non è per tutti capire un buon libro. Eppure è un’avventura, una storia d’amore, un giallo tutto in prima persona, non vedi il volto del protagonista come in un film: in alcuni frammenti sembra che quell’essere fatto di sole parole abbia il tuo volto, i tuoi sentimenti.

Umberto Eco a proposito della lettura scrive: “No, non è per il successo che bisogna leggere. È per vivere di più. Nella mia infanzia mi sono accadute, come a tutti, tante cose, persino di essere bombardato, e vi assicuro che persino il ricordo di molte notti passate nel rifugio antiaereo, mentre si udivano scoppi sopra la testa e tuttavia, con gli altri ragazzi, si giocava, sono parte eccitante del mio passato. Eppure ho la sensazione di avere avuto un’infanzia lunghissima e piena proprio perché è piena di ricordi che ho rubato ad altri, li ho rubati a Sandokan e a Yanez mentre correvano con il loro praho i mari malesi, a d’Artagnan mentre duellava con il barone de Winter, all’Uomo Mascherato che perdutamente inseguiva Diana Palmer, e persino a Renzo e Lucia in fuga sul lago di Como.
Sono molto grato a tutti coloro che, scrivendo per me, mi hanno concesso una vita talmente lunga che non riesco a ricordarla tutta in un colpo, e devo ricordarla a rate. Per questo spero di campare a lungo per ricordare tutto quello che mi hanno raccontato”.

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