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Anche quest’anno arriva OMOVIES #OFF2014, il noto Festival Internazionale di Cinema Omosessuale Transgender Questioning, promosso nel 2008 dall’Associazione di Promozione Sociale i Ken ONLUS, ed ideato da Carlo Cremona e Marco Taglialatela.

OMOVIES è un progetto che nasce con particolare attenzione alle fasce sociali maggiormente esposte all’auto-esclusione. Si rivolge, soprattutto, ai giovani e alle persone mature, esponendo i temi del pregiudizio e della persecuzione verso le persone omosessuali e transessuali.
OMOVIES è il primo Festival a tematica LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) del sud Italia, ed ha anche lo scopo di promuovere nei circuiti nazionali ed internazionali la città di Napoli come posto di socializzazione, solidarietà ed accoglienza.

Il Festival parla dei diversi modi di amare e di storie di vita attraverso corti e lungometraggi, che verranno giudicati da due giurie.

Anche quest’anno, OMOVIES prevede il coinvolgimento degli studenti napoletani. Inoltre, ci saranno importanti ospiti provenienti dal mondo del cinema, della tv e del teatro, che hanno aderito al progetto e negli anni vi hanno partecipato arricchendo gli eventi e i dibattiti.

OMOVIES si conclude con l’evento del #GranGalà, condotto da Maria Bolignano, la cui madrina sarà Vladimir Luxuria. La special guest sarà, invece, Yuvraaj Parashar.

Grazie al gentile Carlo Cremona, Blog di Cultura ha avuto il piacere di intervistare Gianni Minerba, presidente dell’Academy di OMOVIES.

Come e perché è nata, nel 2008, l’idea di OMOVIES?

Minerba: È un’idea che non mi appartiene molto, in quanto è stata partorita da Carlo Cremona. Io sono l’ospite e il presidente di giuria, ma OMOVIES è nato da lui. È una grande cosa, che credo nasca dall’esigenza di far conoscere un certo tipo di cinema, con tematiche che vengono affrontate troppo raramente in Italia.
Trent’anni fa, io e il mio compagno avevamo creato una cosa simile a Torino.

Quale fu, al tempo, l’impressione e la reazione della società nei confronti di un cinema di questo tipo? Con il passare degli anni è cambiato qualcosa?

Minerba: Rispetto a trent’anni fa, quando nacque il Festival a Torino, tante cose sono cambiate ma, al contempo, molti pregiudizi e molte problematiche sono dure a morire. Sicuramente la reazione del pubblico ad oggi è diversa, anche rispetto a quando nacque OMOVIES.
Questo miglioramento c’è stato anche perché la politica italiana ha fatto dei piccoli passi avanti, grazie al movimento gay e alle nostre manifestazioni. Mancano ancora molte cose come i diritti e la mancanza di pregiudizi. Si deve lavorare su questo, sperando che qualcuno cambi il punto di vista delle diverse realtà sulle quali si dovrebbe ragionare. La realtà è un’altra cosa rispetto al pregiudizio.

L’edizione del Festival 2014 presenta diverse novità. Può svelarcene qualcuna in anteprima?

Minerba: Ho visto quasi tutti i film. Sono molto belli e rispecchiano alla perfezione la realtà omosessuale in giro per il mondo. La continua novità è la mancanza di questo tipo di cinema in Italia, anche se nel programma di quest’anno ci sono un corto e un lungometraggio di questo genere.
È una realtà molto importante per la cultura cinematografica e per la cultura gay.
C’è anche un filmato che rappresenta l’omosessualità nei campi di sterminio, cosa necessaria per far conoscere quello che oggi in pochi fanno finta di sapere. Far conoscere la verità è una necessità.

Il presidente di OMOVIES racconta il Festival (INTERVISTA)

Che emozione prova a vestire di nuovo i panni del presidente di OMOVIES?

Minerba: Non è la prima volta, ma è sempre una responsabilità non indifferente. Ho accettato perché per me è un grande piacere essere stato coinvolto da OMOVIES e, quindi, offro la mia disponibilità per quel che è la mia trientennale esperienza nel campo cinematografico. C’è da dire, però, che coinvolgere molte persone e i miei colleghi di giuria non è affatto semplice.

Da chi sono stati diretti ed interpretati i film selezionati per la visione?

Minerba: Sarà proiettato un solo film italiano, gli altri sono tutti di promozione, dipendenti da autori ed attori sconosciuti. Purtroppo non abbiamo delle star.

Ci saranno ospiti molto importanti tra cui Vladimir Luxuria, madrina dell’evento. Quali altre sorprese di questo tipo riserva il Festival?

Minerba: Da quel che ne so alla serata di chiusura parteciperà la grande Ida Di Benedetto, una delle interpreti di un film-documentario fatto da me. La sue presenza mi rende felice, è davvero importante che ci sia.

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