L’ 8 febbraio del 1888 nasceva il poeta e scrittore Giuseppe Ungaretti, oggi avrebbe compiuto 129 anni. Nel giorno del suo ottantesimo compleanno Ungaretti dichiarò: “Sono stato un uomo della speranza, anzi, il soldato della speranza.”
Era infatti un poeta dalla personalità guerriera, speranzosa, desideroso di seguire tutti i venti che soffiavano nella sua vita. Molto spesso il suo stile cambiò, rifiutando i vincoli metrici e ritmici, affidandosi invece alla libertà dei versi e delle immagini.
Partecipò in prima persona alla prima guerra mondiale, e ciò gli permise di approfondire molte tematiche dell’uomo, molti interrogativi della vita. Per ricordarlo e celebrarlo abbiamo scelto cinque poesie, che rispecchiano in pieno molti aspetti della sua anima.
1) Giorno per giorno
“Mai saprete mai come m’illumina
L’ombra che mi si pone a lato, timida,
Quando non spero più…
In cielo cerco il tuo felice volto,
Ed i miei occhi in me null’altro vedano
Quando anch’essi vorrà chiudere Iddio…
E t’amo, t’amo, ed è continuo schianto…”
Questi erano alcuni passi di una poesia dedicata al figlio scomparso. Morì in Brasile a soli nove anni. Le struggenti parole rappresentano vari momenti del dolore del poeta, dalla disperazione, al ricordo, alla sofferenza per la lontananza.
2) Mattina
E’ il componimento più breve di Ungaretti, simbolo dell’Ermetismo, quattro parole ormai molto famose che recitano:
“M’illumino
d’immenso.”
Anche fra gli orrori della guerra, il poeta riesce ad esprimere il suo senso di pienezza, l’immensità della vita. Questi due versi rappresentano a pieno un istante di sintonia tra l’uomo e il mondo che lo circonda.
3) Il porto sepolto
“Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde.
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto.”
Il poeta trae spunto da un antico porto di Alessandria d’Egitto. Il porto allude alle profondità dell’animo umano che diventata inesplorabile. Ma grazie alla poesia, il poeta è in grado di intuire e riportare alla luce le tracce della sua origine smarrita.
4) Soldati
“Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie”
Questa poesia è formata da un’unica similitudine, che paragona i soldati alle foglie in autunno, simboleggiando la precarietà dell’esistenza umana durante la guerra.
5) Veglia
“Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore..
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita”
Guerra e morte in questa poesie. Una scena raccapricciante che esprime l’atrocità della guerra. Lo sguardo passa dal compagno morto al poeta stesso, perchè il contatto diretto con la morte accentua la vita, tema introdotto dalle lettere d’amore. Come se solo attraverso la scrittura d’amore il poeta potesse sopravvivere.