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Questa sera Rete 4 trasmette in tv Il Gladiatore, l’epica pellicola di Ridley Scott, con protagonista Russell Crowe: l’attore interpreta Massimo Decimo Meridio, fedelissimo generale dell’imperatore romano Marco Aurelio, che vorrebbe nominarlo suo successore ai danni del figlio Commodo. Il legittimo successore ha infatti una personalità disturbata, che lo porterà a uccidere il padre e destituire Massimo, che diventerà gladiatore per vendicarsi.

Un film apprezzatissimo dal pubblico, che però non si può dire sia veramente un prodotto storico: molte, infatti, sono le inesattezze contenute nella pellicola, a cominciare proprio dalla morte di Marco Aurelio. Il regista si è infatti preso la libertà di interpretare a suo modo gli eventi riguardanti la morte dell’imperatore, che nella realtà è morto per una malattia.

Altre inesattezze riguardano i costumi e le armi usate; le tecniche di combattimento sarebbero piuttosto fedeli, tranne che per quelle relative ai gladiatori: Massimo infatti combatte con le tigri, ma nella realtà questa lotta sarebbe stata propria dei giochi venatori. E’ reale anche la follia di Commodo, e anche la sua morte, avvenuta per mano di un gladiatore: esattamente, però, l’imperatore fu ucciso dal suo istruttore, nel bagno imperiale. Nel film lo vediamo senza barba, ma molte statue testimoniano il contrario.

Un grande equivoco riguarda poi il noto gesto del pollice alzato o abbassato, quando l’imperatore decideva se uccidere o no i gladiatori: nella realtà, il gesto che indica l’uccisione è il pollice alzato, in quanto rappresenta la spada estratta dal fodero. Anche se il regista fu informato di questo, preferì attenersi alla tradizione, seppur sbagliata, per non confondere gli spettatori.

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