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Il mostro più famoso nella storia del cinema mondiale è pronto a tornare in azione. Dopo il grande flop con il film di Roland Emmerich nel 1998 ora tocca a Gareth Edwards dirigere un film da 165 milioni di dollari, una cifra stratosferica se rapportata con l’opera prima Monsters dello stesso regista nel 2010 che poteva contare su 500 mila dollari. La Legendary Pictures e la Warners Bros hanno concordato di far uscire nelle sale questo reboot in occasione dei 60 anni del primo film. Il “cast umano” può contare su una pietra miliare del cinema nipponico moderno come Ken Watanabe e su Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen, Sally Hawkins e Juliette Binoche. Il direttore della fotografia è l’irlandese Seamus McGarvey, già apprezzato in The Avengers, mentre le musiche sono del francese Alexandre Desplat, ben 6 nomination agli Oscar senza mai vincerne uno.

La pellicola inizia con un bel quadro famigliare il giorno del compleanno del papà, Joe Brody (Bryan Cranston), che si reca a lavoro con la moglie Sandra (Juliette Binoche) presso la centrale nucleare di Tokyo con il figlio Ford (Aaron Taylor-Johnson), che al suo ritorno prepara un tenero striscione di auguri. Il papà non rivedrà quello striscione prima di 15 anni, perchè un disastro di proporzioni gigantesche uccide la moglie distruggendo la centrale e provocando la messa in quarantena della città. Sembra un cataclisma naturale, ma Joe cercherà di scoprire la verità contro tutto e tutti per fare giustizia su ciò che le autorità stanno insabbiando e ai giorni nostri riuscirà a fare chiarezza. Il figlio Ford, diventato tenente dell’esercito americano e artificiere EOD, è andato a vivere presso la baia di San Francisco dove ha costruito una nuova famiglia con la moglie Elle (Elizabeth Olsen) e il figlio, ma sarà costretto a tornare indietro per scoprire una verità che rischia di far tornare l’uomo all’età della pietra e di distruggere ogni cosa. Inizia una corsa contro il tempo per fermare la minaccia del Muto e di colui che è chiamato a ristabilire l’equilibrio: Godzilla.

Probabilmente uno dei migliori disaster movie fino ad ora del XXI secolo. Qualitativamente molto alto il livello della regia di Gareth Edwards, che dimostra come l’esordio di Monsters non sia stato un caso isolato. Qui con un budget che probabilmente suoi colleghi ben più navigati hanno visto raramente, riesce a tirare fuori un’opera dove non fa rimpiangere il film originale. E’ l’omaggio dell’occidente a un mito del cinema nipponico e la scelta di inserire un attore bravo ed apprezzato come Ken Watanabe in un ruolo chiave è stata la migliore. Il Godzilla di Edwards è molto umano, viene lasciato ampio spazio alla narrazione delle emozioni dei protagonisti con i mostri che fungono da cornice degli avvenimenti mozzafiato che si vanno a vivere nelle 2 ore di proiezione. Il finale vede un’inversione completa con i mostri che prendono possesso del palcoscenico e Godzilla che si erge in tutta la sua maestosità in delle mosse altamente spettacolari.

La Legendary Pictures di Thomas Tull ha firmato opere come la trilogia del Cavaliere Oscuro e Pacific Rim, quindi sa quel che fa e anche con Godzilla hanno fatto molto bene. Questo mostro è molto più alto dell’originale, ma è poderoso e ne rispecchia le caratteristiche proprio come cercavano i fans, delusi dal pessimo lucertole di Emmerich. Il messaggio ambientale di questo film poi è fortissimo: dopo la tragedia di Fukushima bisogna che tutti si mettano una mano sulla coscienza e cerchino di interrompere la corsa atomica perché la natura, anche se Godzilla non è reale, può prendere il sopravvento e ribadire la sua forza in qualsiasi momento. Riempite le sale dal 15 maggio per questo film che merita veramente tanto, il re dei mostri è tornato andate a rendergli i vostri omaggi.

Valutazione: 8

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