Cresce l’attesa per l’evento che, da sempre, viene considerato “l’antipasto” degli Oscar. Spesso chi trionfa ai Golden Globe 2015, ha ottime speranze di riconfermarsi proprio al secondo – più ambito – appuntamento.
Quest’anno, come abbiamo dichiarato a più riprese, tra le differenti categorie regna un grande equilibrio. Proprio per questo, fare previsioni certe (per quanto sia possibile) sulla vittoria della categoria analizzata risulta quanto mai difficile.
Nel recente passato, infatti, è capitato pochissime volte che questo livellamento sia generalizzato nella maggior parte delle categorie (Es. Miglior film Drama, miglior attrice protagonista Drama) .
Questo fattore dipende sicuramente dall’altissimo livello delle opere in gara e dalle eccezionali interpretazioni degli attori candidati.
In particolare, la categoria che andremo ad analizzare, quella per il Miglior Film Commedia o Musicale, offre, più delle altre, il suddetto equilibrio. Tuttavia, un favorito lo si potrebbe trovare in Birdman, anche se non sarebbe così schiacciante. Tra gli altri nomi ancora non citati, troviamo: la favola surreale di Wes Anderson, Grand Budapest Hotel; il musical Into The Woods; il battagliero Pride ed infine, la commedia politically uncorrect St.Vincent.
Andiamo ad analizzare la cinquina finalista di questi Golden Globe 2015:
Birdman
Accolto tra gli applausi del pubblico di Venezia, Birdman si presenta come favorito e film da battere in questa categoria.
Diretto dal messicano Alejandro González Iñárritu, è una black comedy , girato come se l’intero film fosse un completo piano sequenza, senza interruzioni, come su di un palcoscenico teatrale.
La storia è quella di Riggan (Michael Keaton), attore in pensione, celebre per aver interpretato un famoso supereroe, il quale ostinatamente vuole portare in scena a Broadway l’adattamento di un racconto di Raymond Carver. Per la riuscita dell’opera, Riggan decide di farsi aiutare dalle persone meno adatte al compito. Riuscirà nel suo obiettivo? Ma soprattutto, riuscirà a vincere il Golden Globe?
Grand Budapest Hotel
Può un film essere tanto immaginario e al tempo stesso così pieno di rimandi alla realtà? Grand Budapest Hoterl e, più in generale, Wes Anderson hanno sicuramente il merito di riuscire in questa particolare caratteristica.
Il capolavoro, realizzato e interpretato da sole All-stars, è più di tutti, a nostro giudizio, l’unico film che potrebbe scalzare il (leggero) favore del pronostico di Birdman.
Into The Woods
Non poteva mancare questa splendida trasposizione cinematografica del libro Il mondo incantato. Il film, come il libro, è una rivisitazione delle più celebri fiabe dei fratelli Grimm. Tra i personaggi più celebri: Cappuccetto Rosso, Jack e il fagiolo magico, Cenerentola, ecc.
La storia è incentrata su una coppia di sposi, i quali, a causa di una maledizione lanciata da una perfida strega (Meryl Streep), non posso avere figli. Così decideranno di intraprendere un viaggio nel bosco, dove, tra mille peripezie e personaggi inusuali, dovranno trovare gli oggetti per spezzare l’incantesimo.
Il film non dovrebbe creare troppe insidie ai reali favoriti, ma in ogni caso, bisogna stare attenti agli Outsider…
Pride
Tra tutti, Pride è quello meno favorito alla vittoria finale. Questo perchè, seppur il film contenga un sorprendente spunto narrativo, ha come limite la staticità della sceneggiatura.
Un movimento inglese Gay, nella Londra del 1984, decide di appoggiare le proteste dei minatori contro le oppressive riforme adottate dalla Thatcher. L’incontro tra queste due realtà, apparentemente molto lontane, si tramuta in un occasione di solidarietà reciproca e unione collettiva.
Tutto troppo canonico. Ma la nomination rimane comunque un ottimo risultato.
St.Vincent
St.Vincent ha il merito di godere di un attore formidabile: Bill Murray. Grazie a quest’ultimo, la più classica delle commedie americane si tramuta di un opera commovente ed educativa.
Il veterano di guerra St. Vincent de Van Nuys è un tipo molto rozzo, ubriacone, scommette d’azzardo, a cui non piace molto la gente. La sua vita scorre “tranquilla” fino a quando, la nuova vicina Maggie, impegnata tra divorzio e lavoro, decide di affidare suo figlio Oliver al sessantatreenne St.Vincent.
Uno dei vari pregi di questo film è sicuramente la crescita del personaggio di Bill Murray: dapprima scorbutico e misantropo e poi si rivela un trionfo di buoni sentimenti.
Il film è sicuramente da nomination, ma, il punto è: lo è da Golden Globe?