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Tracciare l’identikit di un’attrice al quasi esordio non è mai facile, ma che l’interpretazione della giovane Brie Larson in “Room” non potesse essere trascurata lo si era già intuito da come fosse la stra favorita per la vittoria come “Miglior Attrice- Drama” ai Golden Globes. E così è stato da pronostico, a coronare una stagione da incorniciare per la Larson.

Come detto, anche se non è di fatto un’esordiente, fino ad ora si era limitata solo a ruoli secondari e a parecchie partecipazioni nelle serie tv, facendosi forse notare più per l’altra sua grande passione, quella per la musica, che l’ha portata a pubblicare una album nel 2004.

La consacrazione sul grande schermo arriva appena due anni fa con “Short Term 12”, diretto da Destin Cretton, e per il quale vince il premio per la miglior interpretazione femminile al Festival del film Locarno. Arrivata la chiamata di Lenny Abrahamson per “Room”, è però con questa pellicola che si afferma definitivamente come una delle più sorprendenti promesse di Hollywood. Vincitrice di numerosi premi prima ancora che dei Golden Globes, per Brie Larson il ruolo dell’amorevole madre di un bimbo costretta a vivere intrappolata in una piccola stanza di dieci metri quadri ha convinto infatti la critica, e c’è chi già la vedrebbe bene come vincitrice assoluta nella serata degli Oscar 2016.

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