Ottavo episodio di Gomorra 2 pieno di colpi di scena e all’insegna dell’incertezza; dopo la tragica scomparsa di Gabriele O’ Principe, scatta la corsa per cercare di punire il colpevole. Tutti gli indizi ricadono su Rosario O’ Nano, amico fraterno di Ciro Di Marzio, ex boss al soldo del clan Savastano, che ha aiutato l’Immortale a fondare la nuova alleanza che regna sulla serie. Quasi tutta la puntata scorre raccontando lo strano rapporto tra i due criminali, con Rosario che appare sempre più come un personaggio ambiguo; da un lato fedelissimo di Ciro e spietato quando si tratta di difendere i propri interessi (come quando di fatto decreta con le sue parole la morte di Deborah), dall’altro padre e marito affettuoso colto da rimorsi e consapevole della strada sbagliata che ha intrapreso.
Nascosto con la famiglia sul litorale laziale, è raggiunto in spiaggia da due sicari che lo uccidono davanti la piccola figlia; la reazione di Ciro è cruenta, ma resta il dubbio sul reale mandante dell’omicidio, con i vari componenti dell’alleanza pronti a scaricare le colpe sui “colleghi” criminali. Esce così di scena un personaggio forse secondario ma presente dalla prima stagione e che col tempo aveva conquistato una buona fetta di fan e fatto da contraltare allo spietato Ciro. Nel clamore dell’uccisione del giovane (e amatissimo) Gabriele, la sua morte è passata ingiustamente inosservata, ma segna di sicuro un punto di non ritorno per questa seconda stagione di Gomorra.