L’etica dei colossi del web emerge da un recente caso che ha fatto discutere il web.
Persone legate a Google, sono state infatti avvistate a scannerizzare il volto dei passanti in cambio di buoni Amazon da 5 dollari.
Una notizia strana che non è passata inosservata.
Negli ultimi giorni, però, sono emerse pratiche molto gravi che potrebbero far finire la questione nei tribunali USA.
Il colosso del web, monopolio della ricerca e di buona parte dell’utilizzo di internet, avrebbe infatti incoraggiato i giovani pagati per scannerizzare i volti dei passanti, a puntare su senzatetto e persone in difficoltà, più malleabili e con maggiori possibilità di accettare la richiesta.
Inoltre, gli ex dipendenti Randstad, raccontano di essere stati incoraggiati ad insistere così come a mentire alle persone.
In alcuni casi infatti, sembra che abbiano finto di far provare giochi o semplicemente testare il telefono, mentre le persone ignare venivano immagazzinate negli archivi facciali di Google.
Gli ex dipendenti sarebbero stati spinti a puntare anche su persone di colore, definite meno inclini a creare problemi.
Uno scandalo che va a colpire ancora una volta quel colosso del web che si ritrova a gestire forse troppo potere per un’azienda.
Nel particolare, la stessa Randstat ha parlato di dipendenti incoraggiati ad agire in modo illegale e truffaldino proprio da Google che voleva assolutamente risultati.
Una situazione senza precedenti che potrebbe far pensare a come, la compagnia, possa immagazzinare i nostri volti, semplicemente con l’utilizzo dei suoi device.
Ancora una volta Black Mirror sembra semplicemente una realtà molto vicina, da non escludere a priori quando si parla di colossi tech capitalizzati per miliardi di dollari e intenzionati a continuare la loro crescita ad ogni costo.
Google ha affermato di essere pronta a investigare sulle affermazioni.
Non ci resta che attendere di scoprire che cosa ne verrà fuori.
Di sicuro l’acquisto delle facce per 5 dollari è stato uno dei momenti più bassi della storia della compagnia.