Il genio del brivido Alfred Hitchcock l’aveva definita “ghiaccio bollente” e ne aveva fatto la sua musa. La ragazza di campagna del 1954 gli regalò l’Oscar e Ranieri III di Monaco trasformò la sua vita in una favola rendendo Sua Altezza Serenissima la principessa Grace di Monaco. Basterebbero queste tre frasi per definire la vita di Grace Kelly, una delle più grandi attrici della storia del cinema e la principessa più amata. Il regista Olivier Dahan, conosciuto al grande pubblico grazie al successo de La vie en Rose sulla vita di Edith Piaf interpretata da Marion Cotilliard, premiata con il premio Oscar, ha ricevuto molte critiche per questo film che non definisce biografico, giustamente, ma un focus sulla condizione di una donna che è costretta a fare delle rinunce per la propria famiglia soffrendone molto. La donna scelta per il delicato ruolo è il premio Oscar Nicole Kidman mentre il consorte Ranieri è interpretato da Tim Roth. Belle le prove di Frank Langella come Francis Tucker e di Paz Vega nei panni di Maria Callas.
Il film come detto non è un biografico, ma bensì un focus sulla vita della principessa Grace tra il 1961 e il 1962. L’ex attrice dopo essere diventata principessa vive all’interno di una gabbia d’orata che non le fa mancare nulla, tranne il suo amato palcoscenico e la libertà. Il precario equilibrio che è riuscita a raggiungere viene sconvolto dalla visita dell’amico e regista Alfred Hitchcock che le presenta il copione di Marnie che la attira tantissimo fino a decidere per un ritorno ad Hollywood. Nello stesso momento il principato di Ranieri è in pericolo poiché il presidente De Gaulle ne pretende l’annessione. Grace dovrà recitare la parte della vita che aveva deciso nel momento in cui ha sposato il sovrano monegasco: smettere di essere Grace Kelly e diventare Sua Altezza Serennissima principessa Grace di Monaco.
“La vera favola è credere che la mia vita sia una favola”, dietro questa frase il significato è più profondo di quanto si immagini. Esistono dei biopic che non fanno altro che riproporci la vita di un personaggio noto, altri che scelgono di raccontarlo. La scelta di raccontare l’anno più duro nella vita di Grace Kelly nel Principato di Monaco è stata vista in modo duro dalla famiglia Grimaldi, in particolare il principe Alberto. Il suo astio verso la pellicola è dato da come viene dipinto il padre, che sembra essere una specie di despota controllore della madre. La realtà è che Grace è una donna che compie delle scelte per il bene della propria famiglia e ne soffre molto, le favole non durano per sempre e la scelta di rimanere comunque fedele al marito che la ama è il ritratto di una donna straordinaria che ha saputo conquistare il cuore del suo popolo.
Il film è pieno di inesattezze storiche, o perlomeno non provate e discutibili. Applausi per i bellissimi costumi affidati a Gigi Lepage che ha lavorato per un anno e mezzo a questo lavoro ottenendo ottimi risultati. Nicole Kidman non riesce appieno a rendere omaggio a Grace Kelly nonostante una buona interpretazione, forse anche per una non piena somiglianza fisica. Lo scandalo scatenato da questa pellicola difficilmente si placherà velocemente, ma d’altronde la storia della Principessa Grace ha commosso il mondo ed è diventata d’interesse globale. Potrete osservare questa onesta pellicola dal 15 maggio nelle sale italiane distribuita da Lucky Red.
Valutazione: 6,5