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Credits photo Ireneo Alessi

Fasti Verolani in diretta “live”, enorme affoluenza di pubblico per le prime due serate dell’evento dedicato alla cultura medievale, ma sopratutto del teatro di strada.

Numerosi gli artisti presenti e qui vi vogliamo presentare tre spettacoli che hanno attirato la nostra attenzione durante un primo giro all’interno del centro storico di Veroli. Come un magico viaggio entri in un vicolo e trovi la coppia di attori livornesi – che definirli solamente tali è riduttivo – del Teatro Trabagai.

Il loro spettacolo “Stornelli infernali” è il frutto di un’attenta ricerca sul testo dell’Inferno di Dante, ma sopratutto il riportarlo alla tradizione orale con in più l’utilizzo della musica popolare. Dante quindi come patrimonio popolare, nella versione che coglie il lato più ironico che il “padre della lingua italiana” non ha potuto evidenziare per evidenti motivi politico – religiosi.

Continuando a passeggiare per le vie dei Fasti Verolani, si entra nel Chiostro Agostiniano e c’è una piccola scenoggrafia, nera, molto minimalista Carolina Khouri da l’anima a quello che non è semplicemente un pupazzo di stoffa. Si tratta infatti di Gino, il protagonista dell’opera ” Ginodramma “.

Questo spettacolo rappresenta il dramma della condizione umana, con la precarietà della vita quotidiana sia in termini psicologici che pratici. Gino è privo di qualsiasi abit con il pubblico rivelando risvolti inaspettati.

Si prosegue poi verso la piazza con terrazza panoramica di Santa Salomè in cui iniziano la loro esibizione gli Asante Kenya Acrobats. Le loro evoluzioni acrobatiche, piramidi umane e gioco, a paragone con un uomo che si mette a nudo in primis con se stesso e poihi con il fuoco, lasciano con il fiato sospeso grandi e piccini.

Ma infondo cosa c’è di più impressionante che ” giocare con il fuoco”? Noi lo abbiamo chiesto direttamente ad Aenea e Paul, due esponenti del gruppo che ci hanno raccontato la loro storia. ” Noi in realtà siamo in otto anche se qui vede una formazione ridotta per dare la possibilità al gruppo di essere in più luoghi contemporaneamente – ci dice Aenea – ci conosciamo da quando siamo bambini, alcuni di noi sono di Nairobi, altri di Mumbasa, ma siamo cresciuti insieme. Abbiamo iniziato sin da subito a fare acrobazie. Alcuni di noi vivono stabilmente in Italia, altri in Svizzera o Olanda, ma comunque ci vediamo circa ogni due settimane.” Ma la domanda resta quella del fuoco alla quale risponde Paul dicendo ” Quella del fuoco è una tradizione che ci tramandiamo di padre in figlio, mio padre me l’ha insegnata sin da bambino, ma non parliamo di semplici “trucchi”, per noi insieme all’abilità c’è sempre un pizzico di magia”.

L’atmosfera surreale non si esaurisce qui, aggirandosi per i vicoli angeli, fate, minotauri e fauni si presenteranno nel vostro percorso, portando ancora una volta lo spettatore in un mondo che sembra non esistere.

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