Era il 6 agosto del 1945 quando vennero sganciate le prime bombe nucleari della storia, una tecnologia rincorsa dai vari paesi in guerra che, solo qualche anno prima era considerata una mera speculazione.
Ecco che settantatré anni fa il Giappone non poteva immaginare ciò che lo attendeva, lo stato nipponico stava perdendo la guerra ma non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Gli USA, forti della nuova tecnologia erano impazienti di mettere fine al conflitto, mostrando allo stesso tempo la nuova potenza del nucleare in grado di dare una momentanea egemonia mondiale, e porre fine, tecnicamente a tutte le guerre. Toccò poi a Nagasaki e Kokura, colpite il 9 agosto a causa del tempo, a Hiroshima invece, il 6 agosto il cielo era sereno, una situazione adatta per azionare la terribile macchina di morte.
La conclusione nucleare della seconda guerra mondiale fu un massacro senza precedenti di civili, durante un conflitto sporco, fatto di pulizie etniche e bombardamenti a tappeto di città intere, quella di Hiroshima, e le successive atomiche, non si limitarono a una morte tremenda e improvvisa, ma lasciarono i segni nel cuore del Giappone a causa delle radiazioni che ancora oggi contaminano il paese.
Il 6 agosto del 1945, segna l’inizio di una nuova era, una guerra combattuta con mezzi ancora “arcaici”, mostrava all’improvviso un’arma che pareva arrivare da un lontano e impossibile futuro. Ed ecco che il fungo atomico ha segnato per sempre il mondo, dando vita a nuovi assetti politici e territoriali, così come generando la costante minaccia di vedere la specie umana annientata dalle sue stesse creazioni.
Al giorno d’oggi molti paesi possiedono, ufficialmente o meno le armi nucleari, allo stesso modo, gruppi terroristici di varia estrazione danno la caccia a ordigni atomici per poter compiere attentati di livelli inimmaginabili. Quella di Hiroshima è una eredità di sangue che difficilmente l’umanità riuscirà a superare, una minaccia costante di estinzione che ci segue da settantré anni.