Un’edizione che, tutto sommato, ha fatto il suo, la 66ma del Festival di Sanremo. Guidato da un Carlo Conti senza sbavature – fotocopia della macchina perfetta dello scorso anno, quello del debutto – Sanremo 2016 ci ha tenuto compagnia per cinque lunghe serate: a tratti esilaranti, a tratti estenuanti, a tratti toccanti.
Abbiamo provato a raccogliere in dieci momenti il meglio di questo Sanremo.
L’intro, infinita ma storica
C’è la pioniera, Nilla Pizzi, c’è Modugno, ci son le meteore, i Ricchi e Poveri e i vincitori dei talent. Ci sono proprio tutti nel video introduttivo di Sanremo 2016, che ripercorre le 65 edizioni precedenti del Festival. E nonostante qualche vittoria ancora oggi agghiacciante, qualche brivido lungo la schiena è sceso.
Laura Pausini
Quanto a dichiarazioni, non sarà stata l’ospite più originale dell’edizione, ma a Laura basta e avanza far sfoggio della propria, sempre mirabile, voce per conquistare l’Ariston. Notevole anche il duetto con la Laura Pausini del 1993 sulle note de La solitudine. Il classico che funziona.
Ezio Bosso
Chi diavolo è tale Ezio Bosso, ospite stasera a Sanremo?, è il quesito che si saranno posti in milioni, leggendo il nome del compositore affetto da SLA tra gli ospiti della serata del 12 febbraio. Dopo quella sera nessuno potrà dimenticarsi di lui e della frase da lui regalata al Festival, forse la più poetica considerate anche le canzoni in gara: “I direttori d’orchestra hanno la bacchetta, come i maghi“. Capace anche di rispondere a tono alla satira di Spinoza. Sublime.
Nino Frassica
Così come sublime è il Nino Frassica ammirato sempre durante la seconda serata di Sanremo 2016: in grado, l’attore comico siciliano, di mettere in scena prima il momento forse più esilarante della kermesse – l’intervista doppia insieme a Gabriel Garko – poi di fare scendere più di una lacrima con l’interpretazione di A mare si gioca, su parole e musica di Tony Canto. Applausi a scena aperta.
I Pooh
1973: Riccardo Fogli lascia la propria band, i Pooh. 2016: a 43 anni di distanza, la band delle band italiane si riunisce sul palco dell’Ariston e fa cantare oltre una generazione. E la reunion sanremese non è che un assaggio del tour che li vedrà impegnati quest’anno in giro per l’Italia. Vecchi, indomabili, leoni.
Mamma di Nicole Orlando vs. Gabriel Garko
Il fulminante ‘A mia mamma non piaci molto‘ detto a Gabriel Garko con irripetibile candore da Nicole Orlando, campionessa paralimpica che presto vedremo anche a Ballando con le stelle, entra dritto dritto nella storia del Festival.
Virginia Raffaele/Belen Rodriguez
La Ferilli monotona e invadente della prima serata non ci aveva fatto impazzire, con la Fracci e la Versace già eravamo sui livelli che le competono. Se poi Virginia si mette a fare il suo cavallo di battaglia, Belen Rodriguez, non ce n’è per nessuno. Promossa brillantemente, nonostante un debutto poco convincente.
Elio e le storie tese col lifting
Stefano Belisari & co. l’ultima sera avranno anche fatto meglio, conciandosi come i Kiss, ma le labbra di Elio e le Storie Tese della quarta serata sono già un classico.
Il monologo di Renato Zero
Un medley spettacolare, la solita grinta contagiosa e un monologo di cui ci chiederemo il vero significato per i prossimi venti Sanremo: caro Renato, non avremmo potuto chiederti di più.
I giganti, il timido duo e la bambina
In un decennio che vede la supremazia dei talent, da Mengoni a Il Volo, passando per Amici, vedere trionfare la vecchia scuola non può che far piacere. Avrebbe tuttavia fatto ugualmente piacere se avesse vinto lei, la dolcissima e bravissima Francesca, o loro due, i siciliani timidi e ben assortiti. Alla prossima.