Dal Belgio con furore. Ok, ci sono slogan molto meno banali per presentare un soggetto del genere ma trovatene uno più azzeccato per indicare Jean-Claude Van Damme.
Nato nel 1960 in un comune nei pressi di Bruxelles (Berchem-Sainte-Agathe), come l’icona Bruce Lee, Jean-Claude compie sin da giovane l’intero iter marziale asiatico e non – karate, taekwondo e kickboxing – affiancato dalla danza classica: se l’estrema elasticità ammirata nei suoi film è una sua caratteristica, lo dobbiamo a quei 5 anni da ballerino.
Un mese fa, Van Damme ha spento 54 candeline: l’anno scorso si esibiva in uno spot poi divenuto virale, in cui dava dimostrazione di un’epica spaccata, tra due Volvo Trucks. Ricordandoci di quello che JCVD ha rappresentato e rappresenta ancora per milioni di adolescenti (o ex tali), noi di Blog di Cultura abbiamo scelto di passare in rassegna i cinque film-simbolo, a nostro giudizio, della trentennale carriera di un uomo a cui il genere action degli ultimi decenni deve non poco.
1) Senza esclusione di colpi – Bloodsport (1988)
Dopo le cinture conquistate, i tornei vinti e gli esordi con Vendetta personale e Rombo di tuono, la consacrazione come action-star giunge alla fine degli anni ’80, con quello che nel tempo è diventato un autentico cult. Perchè in Bloodsport c’è tutto: coreografie straordinarie, la location asiatica, una colonna sonora trascinante (provate a cercare il suo prezzo su Amazon), il simpatico sbruffone americano (il mitico Jackson/Donald Gibb) e un cattivo di turno, Chong Li/Bolo Yeung, che incute terrore con un solo ghigno. Nell’Olimpo.
2) Kickboxer – Il nuovo guerriero (1989)
Bloodsport è un cult assoluto, sì, ma Kickboxer dove lo mettiamo? La vendetta di Jean-Claude per il fratello, costretto alla sedia-rotelle dall’orco Tong Po, si sviluppa piano piano, fino all’epico duello finale, con la vecchia usanza del vetro attaccato alle nocche con la resina. La scena da ricordare, però, è quella della colonna sbriciolata dalle ginocchiate di Tong Po, sotto gli occhi attoniti di Van Damme.
3) Colpi proibiti – Death Warrant (1990)
Ovvero l’uomo dei sogni, un altro cattivo da ricordare, l’inquietante personaggio interpretato da uno specialista dei b-movie, Patrick Kilpatrick.
Il duello letale tra il detenuto infiltrato Van Damme/Burke e il villain Kilpatrick/Naylor è un altro di quelli che passa alla storia del genere.
Astenersi, manco a dirlo, deboli di stomaco.
4) Lionheart – Scommessa vincente (1990)
La copia outdoor e occidentale di Senza esclusione di colpi, con l’aggiunta di una spruzzata di buoni sentimenti e tema edificante: qui JC è Lyon, un ex-legionario costretto a partecipare a un durissimo torneo clandestino di arti marziali. Se la vedrà in finale con un altro orco, Atilla, interpretato da Abdel Qissi, fratello di Michel, ovvero Tong Po. Una famiglia di villain…
5) Double Impact – Vendetta finale (1991)
Van Damme e Van Damme. Ma anche Van Damme contro Van Damme, in questo divertente, teso e un pò kitsch film del ’91 sempre diretto da Lettich (lo stesso di Lionheart): Jean-Claude si sdoppia e grazie ai miracoli del digitale interpreta due fratelli gemelli separati a pochi mesi dalla nascita. Si ritroveranno, a distanza di oltre vent’anni, forti, cresciuti e inizialmente ostili, per farla pagare al criminale di turno che aveva causato la morte dei genitori. Ritorna Bolo Yeung, in un altro indimenticabile scontro con JCVD.
Bonus track: JCVD – Nessuna giustizia (2008)
Con un salto di quasi vent’anni arriviamo a questo gioiello non abbastanza conosciuto, firmato dall’allora 32enne francese Mabrouk El Mechri. In JCVD Van Damme interpreta se stesso, in un momento particolarmente difficile della propria vita: preso come ostaggio da un gruppo di rapinatori in una banca, l’interprete belga si mette a nudo, raccontando la sua situazione economica e giudiziaria.
Un esempio di metacinema da recuperare al più presto.