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È stata la serie con protagoniste femminili più longeva della televisione americana con ben otto stagioni e 180 episodi, battendo “Streghe” che si è fermato a quota 178. Eppure “Desperate Housewives” non doveva nemmeno essere trasmesso dato che per molto tempo è stato rifiutato da diverse reti televisive fino a che la ABC non ha deciso di puntare sulle quattro casalinghe di Wisteria Lane.

E il network, in quell’ormai lontano 2004, ci vide giusto tanto che fin dalla prima stagione divenne una delle serie tv di punta della rete, portando ascolti eccezionali, e che nell’arco degli anni si trasformò in un vero fenomeno mediatico. Come ogni storia però, per quanto di successo, doveva avere una fine e così tra il 2011 e il 2012 venne trasmessa l’ottava e conclusiva stagione.

Dopo un’amicizia durata 180 episodi, sopravvissuta a omicidi, vendette, divorzi e problemi “di buon vicinato” l’ideatore e produttore Marc Cherry decise che era tempo che le casalinghe disperate di Wisteria Lane prendessero strade differenti e che non si rincontrassero più, portando sempre nel cuore il segno della loro amicizia.

i finali che vorremmo desperate housewives

Dopo il proscioglimento di Bree dall’accusa di omicidio, Tom si rende conto che è ancora innamorato di Lynette, così tornano insieme e si trasferiscono a New York in un attico a Central Park. Gabrielle apre un suo sito di moda e si trasferisce con Carlos in California, dove continuano a discutere felicemente. Bree si sposa con il suo avvocato e cambia quartiere, diventa presidente di un partito repubblicano, per poi dedicarsi alla politica. Ma la prima ad andar via dal quartiere, dopo un’ultima partita a poker, è Susan che saluta Wisteria Lane lasciandosi alle spalle i fantasmi di tutte le persone ormai decedute che hanno fatto parte del quartiere, da Mike a Mary Alice, la donna da cui tutto ebbe inizio.

Un finale che probabilmente pochi fan si aspettavano, che lascia un po’ di amaro in bocca perché mostra le quattro amiche prendere strade differenti. Una conclusione certo aperta ma che non permette agli spettatori di fantasticare su altre possibili avventure delle quattro casalinghe disperate. In molti avrebbero preferito che Susan, Bree, Gabrielle e Lynette rimanessero legate a Wisteria Lane proprio come altre quattro celebri amiche telefilmiche rimarranno sempre legate a New York. I produttori di “Sex and the city” decisero a suo tempo di fare due film (e un terzo potrebbe essere in programma) per dare un finale degno di questo nome alla serie e chissà che Marc Cherry non segua lo stesso percorso.

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