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Per questa estate Italia 1 ripropone una dei teen drama di maggior successo degli anni Duemila; si tratta di “The O.C.” serie tv che ha per protagonista il giovane Ryan Atwood il quale, finito in manette per aver cercato di rubare un’auto con il fratello, riceve l’aiuto del suo avvocato d’ufficio Sandy Cohen il quale lo porta nella sua villa nella assolata Orange County. Sarà un nuovo inizio per Ryan ma anche per Sandy e la sua famiglia.

Oltre a essere esportata in più di cinquanta Paesi (nel 2004 in Italia), nel 2003 ovvero l’anno del suo debutto negli USA sulla rete FOX, fu una delle serie di maggior successo arrivando a picchi di dieci milioni di telespettatori. Il grande entusiasmo per le spiagge della California durò però ben poco, solo due stagioni, tanto che nella terza gli spettatori crollarono a quattro milioni.

È per questo che per molti fan il teen drama ideato da Josh Schwartz si doveva chiudere con la fine della terza stagione, per quanto tragica che fosse, a causa della morte di Marissa. La quarta infatti fu una patetica ricerca di vendetta, senza un vero filo logico nelle scelte e nei percorsi dei personaggi principali, compresi Seth e Summer.

A questo va aggiunto il grande abbassamento del livello dei dialoghi, vero punto forte delle prime stagioni. Memorabile è il primo incontro tra Ryan e Marissa in cui la ragazza gli chiede “Chi sei?” e il giovane di Chino risponde senza timore “Chiunque tu vuoi che io sia”. Senza dimenticare gli sproloqui di Seth infarciti di citazioni di fumetti e le battute al vetriolo della Summer dei primi tempi.

E allora come doveva finire “The O.C.”? Marissa non doveva morire e gli sceneggiatori avrebbero dovuto regalare ai loro spettatori il lieto fine? Forse troppo banale per una serie partita in modo così innovativo. Quindi se è stato chiaro fin dalla prima puntata che Seth e Summer sarebbero stati insieme, a Ryan si doveva trovare qualcosa di meglio di una Taylor redenta.

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