I tanto attesi mondiali 2014 sono oramai alle porte: giovedì 12 giugno si disputerà il primo match tra Brasile, nazione ospitante, e Croazia. L’entusiasmo, come sempre, è grande, e persino i più tiepidi tifosi si lasciano trasportare dal generale patriottismo. Quelli invece che proprio non ne vogliono sapere di palloni, calciatori e competizioni, ma che piuttosto approfittano di quei 90 minuti di quiete cittadina per leggere un buon libro, saranno sicuramente interessati a una competizione alternativa che correrà parallelamente a quella calcistica: i mondiali di letteratura.
I World Cup of Literature sono organizzati dal sito Three Percent, lanciato nel 2007 dalla University of Rochester, New York, per convogliare lettori, editori e traduttori interessati alla letteratura internazionale moderna e contemporanea. Lo spunto: la competizione sportiva che si terrà quest’anno in Brasile. L’idea base è quella di abbinare a ogni nazione qualificata ai mondiali un’opera letteraria che possa rappresentarla. Ogni rappresentante letterario si batterà contro i rappresentanti delle altre nazioni in gara, per un totale di 32 titoli.
Il torneo letterario avrà luogo nelle stesse giornate delle partite sportive. Ogni match vedrà scontrarsi due opere, che verranno giudicate da uno dei 24 giudici “illustri” (la candidatura era aperta a tutti, l’unico requisito era “essere dei buoni lettori“), il quale assegnerà un punteggio simile a quello tipico degli incontri di calcio. Ogni partita è a eliminazione diretta, quindi solo un libro-nazione andrà avanti nella competizione.
La scelta dei 32 titoli, rappresentanti di ogni nazione, è stata fatta sulla base delle segnalazioni inviate tramite mail al sito promotore dell’iniziativa, Three Percent, o tramite le pagine create appositamente su Twitter e Facebook. Assoluta libertà è stata data ai lettori riguardo al genere letterario cui le opere avrebbero dovuto appartenere. L’unica raccomandazione degli organizzatori era quella di far ricadere la scelta su libri godibili, divertenti, possibilmente pubblicati dal 2000 in poi. Quindi niente mattoni oscuri e sperimentali, al fine di rendere il mondiale quanto più gradevole e divertente.
Per l’Italia, scende il campo I giorni dell’abbandono, di Elena Ferrante, che nel primo incontro dovrà affrontare l’Inghilterra con NW di Zadie Smith. Il vincitore si scontrerà col reduce della battaglia tra Colombia, che schiera il premio Nobel Gabriel García Márquez con Memoria delle mie puttane tristi, e Giappone, che schiera invece 1Q84 di Haruki Murakami, così via fino a decretare un solo e unico vincitore per la “supremazia letteraria“. Qui lo schema dei gironi:
Lo scopo dell’iniziativa è quello di promuovere la letteratura tout-court, indipendentemente dalla nazione di appartenenza. Perché leggere opere letterarie provenienti da tutti gli angoli del mondo permette lo scambio di idee tra culture diverse, necessario alla salvaguardia di un vivace patrimonio culturale. Uno dei modi migliori per preservare l’unicità delle diverse culture è la conoscenza di opere letterarie internazionali, per far fronte a una globalizzazione che non fa altro che appiattire le differenze.