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I produttori della serie tv Homeland, Alex Gansa e Howard Gordon, hanno smentito le notizie che davano per certe la produzione di episodi incentrati sull’ Islamic State of Iraq and Syria (ISIS), perché: “sono troppo malvagi anche per noi“.
Per chi non lo sapesse, Homeland è una serie tv molto popolare in America che, da anni, sta riscuotendo molto successo non solo in Europa, ma anche in Italia; è incentrata sulle vicende di un ex-prigioniero di Al Qaida, Nicholas Brody, il quale riesce a tornare negli States, dove è sospettato di essere una spia dell’Islam.

La smentita, in particolare, arriva da Alex Gansa, produttore esecutivo della serie, intercettato durante l’inaugurazione del Paley Fest in Los Angeles.
È molto difficile lavorare sull’ISIS” – dichiara Gansa – “è molto difficile perchè quello che stanno facendo è così orribile che non meritano di essere su una piattaforma televisiva

Homeland, nelle ultime quattro stagioni, ha cercato di ritrarre gli islamisti cercando di umanizzarli” è quanto afferma Gansa cercando di spiegare che il tentativo di portare in scena un personaggio come Jihadi John potrebbe essere controproducente.”Umanizzare o creare un membro dell’Isis che crei simpatia sarebbe un obiettivo molto difficile da raggiungere, che mi renderebbe nervoso; nemmeno i servizi, nemmeno il governo americano sa bene come gestire l’emergenza dei terroristi veri, quelli in carne e ossa.

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