Il successo di Faceapp ha un lato oscuro.
La diffusione massiccia dell’applicazione, potrebbe infatti nascondere alcuni elementi poco chiari relativi alla privacy, tanto da trasformasi in un allarme sicurezza.
Faceapp infatti è gestita da una società che prende il nome di Wireless Lab e ha come CEO Yaroslav Goncharov, ec manager del principale motore di ricerca russo.
Faceapp lavora su server privati, questo significa che le vostre foto vengono elaborate all’interno di server della compagnia che, una volta ottenute potrebbe farne l’utilizzo che vuole, in particolar modo perché ad autorizzarla siete stati voi!
Faceapp non rispetta molte regole di privacy, il suo successo ha però spinto i colossi del mondo tech a mettere la app tra le più importanti e spingerla più che mai attraverso gli store dedicati.
Secondo la compagnia le foto rimangono si server per alcuni giorni, dopo di che vengono cancellate.
Questo non significa però che non vengano utilizzate per altri scopri, il più temuto il riconoscimento facciale che potrebbe portare a una vera e propria schedatura di milioni di persone attraverso l’utilizzo della app e il caricamento di foto di altre persone.
FaceApp non è l’unica app che non mostra regolamenti chiari e che rimane in un ambiente fumoso.
Il suo enorme successo però la rende potenzialmente pericolosa.
Ancora una volta, gli store dedicati non fanno però niente per chiarire questi elementi.
Di base infatti, se una appa viene scaricata è solo un successo per gli store di riferimento.
Ricordiamo infatti come nell’ultimo anno, Google Play Store abbia ospitato un numero enorme di spyware, malware e cryptominer di ogni genere, passati sotto alle lenti della grande G e lasciati passare per negligenza o semplicemente per motivi economici.
Ancora una volta, le app di successo nascondono lati oscuri, dare l’autorizzazione ad accedere a file e dati personali a sconosciuti, non è mai una buona idea.