CONDIVIDI

Poche righe per dire tutto, un’identità racchiusa in un quadratino di cartone: sono i biglietti da visita.
Oggi soppiantati da ricchi e aggiornati profili online, immagini virtuali che ci presentano e in alcuni casi addirittura ci sostituiscono, i biglietti da visita sono stati un oggetto fondamentale fino a qualche decennio fa e ancora oggi resistono all’avanzata dei mezzi digitali e non perdono il loro fascino.

Quadrati, triangolari, colorati: lo scopo è stupire, incuriosire ma anche raccontare la propria personalità, farsi conoscere.

E se il nome scritto nero su bianco su quel cartoncino fosse celebre in tutto il mondo? Il sito Flavorwire.com ha raccolto e pubblicato online venti biglietti di visita di personaggi celebri del nostro tempo.

Possiamo così osservare la forma triangolare eccentrica di quello di Houdini, l’ordine rigoroso e classico di quello di Einstain, il beffardo “i’m CEO, Bitch” di Mark Zuckemberg e i colori giallo e arancione del presidente di Microsoft, Bill Gates. E ancora ci appare formale e pieno di contatti quello del senatore Obama, essenziale (chi l’avrebbe mai detto?) quello di Lady Gaga e infine quello di Warhol colorato e stravagante.

Ecco come si presentavano e come si presentano venti persone a cui ci piacerebbe stringere la mano.

RISPONDI

Please enter your comment!
Please enter your name here

diciannove + 20 =