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Bisogna sempre cercare il lato positivo delle cose. Anche se sei un insegnante appena uscito da un ospedale psichiatrico (Bradley Cooper) con un unico martellante pensiero in testa (quello di rimetterti in forma e riconquistare la tua ex moglie, dalla quale ti separa un’ordinanza restrittiva), sei costretto in casa dei tuoi genitori e tuo padre (Robert de Niro) cerca di sbarcare il lunario con le scommesse, incontri una giovane e affascinante vedova (Jennifer Lawrence) con una recente storia di dipendenza da sesso e psicofarmaci che mette ulteriormente in crisi la tua già precaria autodisciplina e ti incastra in una improbabile gara di ballo.

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Questa, in sintesi, la trama di “Silver Linings Playbook“, titolo molto più poetico e interessante di quello scelto per la distribuzione in Italia (“Il lato positivo“), diretto nel 2012 da David O. Russel e tratto dall’omonimo libro di Matthew Quick, che stasera alle 21:15 verrà trasmesso su Rai Movie.

Un film giocato su dramma e commedia che racconta la storia agrodolce di Pat e Tiffany, due persone che vivono al limite, sempre sull’orlo del disagio e della follia e che nonostante questo non rinunciano a sperimentare l’amore. Una pellicola che riesce a commuovere senza cadere nel trito sentimentalismo, che riesce a regalare emozioni grazie al ritratto di due persone ferite, segnate dalla vita e per questo assolutamente normali.

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Anche l’Accademy ha riconosciuto il valore della pellicola, che ha infatti ricevuto otto nomination ai premi Oscar del 2013, fra i quali quello per la Miglior attrice protagonista, poi effettivamente tributato a Jennifer Lawrence grazie alla sua indimenticabile performance.

Per finire vi lasciamo in compagnia di qualche curiosità:

Inizialmente la parte di Pat era stata assegnata a Mark Wahlberg, mentre quella di Tiffanny ad Anne Hathaway, ma all’ultimo i due si sono tirati indietro facendo subentrare, come ben sappiamo, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence.

Grazie a questo film, Robert De Niro è stato nuovamente nominato agli Oscar dopo più di vent’anni dall’ultima nomination, ricevuta nel 1992 con “Cape Fear”.

Tornando all’argomento “titolo”, bisogna dire che “Silver Linings Playbook” poteva effettivamente essere fonte di confusione per chi non ha familiarità con l’inglese e in particolare con le sue espressioni idiomatiche. L’espressione “silver linings” va infatti ricondotta all’espressione “every cloud has a silver lining,” che se letteralmente significa “ogni nuvola ha un risvolto argenteo” vuole semplicemente rimandare al lato luminoso delle cose, quello positivo appunto. Il “Playbook” è invece una lista, mentale o scritta, delle strategie atletiche che l’allenatore crea per guidare la squadra. Quindi, combinati, i due elementi del titolo fanno riferimento alle strategie adottate da Pat per guardare agli aspetti positivi della sua vita. Il titolo italiano ha banalizzato il concetto rinunciando alla sfumatura della “strategia” ma non si è poi troppo allontanato dal senso originale.

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