Sarà che quest’anno è caduto il 70mo anniversario dalla morte (per suicidio, nel proprio bunker) di Adolf Hitler, avvenuta il 30 aprile 1945, ma pare essere un momento in cui l’arte è fortemente attratta dalla figura del Fuhrer. Prima la trasposizione per il grande schermo di Lui è tornato, il romanzo di Timur Vermes del 2013, adesso invece è il turno del Mein Kampf. Sì, perché il Manifesto del partito nazista, pubblicato nel 1925 e scritto da Hitler durante il periodo trascorso nel carcere di Landsberg am Lech, tornerà presto con una nuova edizione.
Il 1° gennaio 2016 scadono infatti i diritti del land della Baviera sull’opera, concessi dagli alleati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, e l’Istituto di Storia contemporanea di Monaco ha perciò pianificato la ristampa di circa 4000 copie del Mein Kampf, corredate da un consistente e aggiornato apparato critico.
In merito al proprio saggio, Hitler aveva pensato anche a un seguito, realizzato in effetti ma mai da lui reso noto: scoperto nel 1958, venne pubblicato nel 2003 in inglese col titolo Hitler’s Second Book: The Unpublished Sequel to Mein Kampf.
A seguire, il frontespizio dell’edizione del 1925 del Mein Kampf e un paio di tenere dediche firmate di suo pugno dal Fuhrer.
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