Fenomeno di indiscussa importanza nazionale da oltre sessant’anni, il Festival di Sanremo nonostante abbia ottenuto per quest’anno uno dei migliori risultati in share e ascolti di sempre grazie alla presentazione e conduzione di Carlo Conti, ha registrato nel corso degli anni e dei decenni un abbassamento del livello del programma.
Dopo aver individuato il best di Sanremo 2015, Blog di Cultura propone quelli che sono stati i momenti peggiori del Festival. Subito è stata polemica in merito alla scelta, prima non accreditata e poi confermata da Carlo Conti, delle soubrette che avrebbero ricoperto il ruolo di co-presentatrici insieme all’integerrimo conduttore di Tale e Quale Show: le cantanti italiane Emma Marrone ed Arisa.
I più hanno sostenuto fin da subito la medesima opinione: indiscusso il talento canoro delle due cantanti ma discutibile la preparazione, anche artistica, delle due singers di vivere e di condurre un’esperienza come Sanremo sul palco più importante della musica italiana. Numerosi sono stati, infatti, i flop e le gaffe che non sono di certo sfuggite ai giornalisti e al mondo dei social network.
In merito alla musica si è subito creata polemica sulla media-bassa qualità del livello canoro: i partecipanti e i cantanti sono stati tutti apprezzati ma il target musicale non è stato dei migliori. Scarsa la tecnica, numerose le stonature e irregolarità sonore e talvolta non particolarmente sentiti i messaggi contenuti nelle canzoni dei partecipanti in gara.
Su Twitter numerose sono state le dichiarazioni degli utenti che hanno seguito il Festival in merito al low profile delle prime serate. Molte delle canzoni in gara sono state definite dai telespettatori “appetibili ed orecchiabili” ma niente di fenomenale. Pochi sono stati, anche tra i Big, ad entusiasmare la platea dell’Ariston nonostante il talento e i nomi importanti.
Incertezza e molta perplessità ha suscitato la non vittoria di Nek con il suo inedito Fatti avanti Amore. Secondo La Stampa infatti Filippo Neviani è il vincitore morale della sessantacinquesima edizione di Sanremo, in quanto amato dalla platea e dai telespettatori a casa, tecnicamente e sonoramente bravo, dotato di una voce che ha infiammato come pochi il palco dell’Ariston in questa edizione 2015 e portatore di un grande messaggio d’amore. Ma Nek ha dichiarato di sentirsi lo stesso un vincente.
Un’altra pecca individuata da La Stampa riguarda gli sketch divertenti: “I comici non fanno ridere”. E suscitano polemiche gli interventi di Siani e il “Monologo call center” della comica Virginia Raffaele, poco compreso dalla gente. Poco apprezzati sono stati altri ospiti comici, disastroso il monologo di Pintus, non male l’esibizione di Paolo e Luca che vincono facile nelle permorfance comiche, vista la scarsa rivalità comica. Più divertenti sono stati Gabriele Cirilli e gli epic fail delle vallette di Sanremo.
Grandi fin dalla prima puntata, piazzandosi subito tra i primi posti della classifica, sono stati Il Volo, vincitori del Festival, votati dal pubblico: giovani e con un grande timbro vocalico, ma diffusori di un genere, pop lirico, sebbene molto apprezzato e diffuso nel mondo, poco idoneo agli standard della musica italiana che ha sempre riempito il palco dell’Ariston. Bravi e talentuosi, ma forse troppo giovani e innovativi per il target della musica delle altre edizioni di Sanremo. Ma forse, va bene così: bisogna dare spazio alle novità.