Il Ragazzo Invisibile è la vera scommessa della cinematografia moderna. Arriva infatti dal 18 Dicembre, ad un passo dal giorno di Natale, il nuovo film di Gabriele Salvatores il primo che si ispira al mondo dei cinecomics. In una co-produzione tra Italia e Francia, il noto regista, esplora un mondo tutto nuovo e quindi porta sul grande schermo uno dei lungometraggi più stilizzati di questa stagione cinematografica. Ispirandosi all’omonimo romanzo tutt’oggi disponibile in tutte le librerie, Salvatores, continua la sua sperimentazione in campo cinematografico.
Michele (Ludovico Girardello) è un adolescente come tanti, vive a Trieste con la mamma Giovanna, poliziotta single da quando il marito, anche lui poliziotto, è venuto a mancare. A scuola i bulletti della classe, Ivan e Brando, lo tiranneggiano e la ragazza di cui è innamorato, Stella, sembra non accorgersi di lui. Ma un giorno Michele scopre di avere un potere, anzi, un superpotere: quello di diventare invisibile. Sarà solo la prima di una serie di scoperte strabilianti che cambieranno la sua vita e di chi gli sarà vicino.
Gabriele Salvatores compie un salto nel vuoto cimentandosi con un film di genere nel genere: una storia di supereroi all’interno di un film per ragazzi, filone supremamente (e inspiegabilmente) trascurato in Italia. Quello di Michele è un classico viaggio di formazione che pone al pubblico, snocciolandole una dopo l’altra all’interno di una narrazione fluida e coesa, le grandi domande di chi si affaccia all’età adulta (e che continuano a riguardare anche il mondo dei “grandi”). Chi siamo? Di chi possiamo fidarci? A chi dobbiamo dare ascolto? Di chi (o che cosa) siamo figli? Quali sono i nostri veri talenti e come possiamo usarli in modo consapevole? Salvatores sceglie, con molta onestà artistica, di ricordarci che il suo film deve rimanere accessibile in primis ai giovanissimi, e dunque non disdegna spiegazioni didascaliche e sottolineature esplicite, rifiutando lo “snobismo” dell’autore adulto che strizza l’occhio ai suoi coetanei. Il ragazzo invisibile resta però fortemente autoriale nelle scelte estetiche e narrative, che rispettano la composizione grafica del fumetto e l’iperrealismo (magico) del racconto fantastico.
Sorretto da un romanzo che avvolge lo spettatore pagina dopo pagina, Salvatores porta al cinema un film completo ma non perfetto, concepito senza dimenticare la sua poetica ma figlio di una moda, quella dei cinecomics, ormai dilagante. Salvatores quindi con Il Ragazzo Invisibile, concepisce non solo il primo film “nerd” italiano, ma regala al giovane pubblico un lungometraggio emozionante e drammaticamente simil-realistico. Forse non sarà non sarà un fenomeno dei botteghini, ma il regista, riesce sicuramente a concepire una pellicola sui generis che fa discutere.