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Un’idea portata avanti per anni, difesa e curata. Una fotografa che decide di dare volti a nuove storie, quelle si di bambini, ma di bambini che stanno raggiungendo o che hanno raggiunto la conquista di genere. Al centro degli scatti di Sahah Wong infatti ci sono bambini affetti da disforia di genere, che avevano superato la fase di transizione o la stavano attraversando, proprio verso la conquista di sé.

La parole della fotografa che spiega il suo lavoro con i bambini cross gender, sono decisamente chiare: “Il mio obiettivo era aiutare questi bambini a trovare la felicità. Con i loro ritratti ho cercato di far acquistare loro più fiducia in se stessi – rifuggendo qualsiasi sensazionalismo. Non c’è nessun ragazzo vestito da ragazza o bambina con un pallone in mano. Quando la gente ha visto i ritratti mi ha detto: ‘Belli questi bambini, chi sono?‘.

I bambini ritratti da Sarah Wong vanno dai 5 ai 17 anni a cui l’Università di Amsterdam ha dedicato uno studio e una terapia per ritardare lo sviluppo in attesa della loro decisione su come vivere la propria vita. Sono ritratti inediti, fuori dal comune, senza retorica, senza provocazioni, senza quell’essenza scontata che troppo spesso aleggia in tematiche sociali di questo tipo. Un lavoro unico, per l’appunto.

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