Ancora miglioramenti per le sempre più diffuse intelligenze artificiali che arrivano oggi a lavorare alla velocità della luce, tutt grazie all’utilizzo di un dispositivo ottico stampato in 3D che sta alla base di una rete di neuroni artificiali, in grado di emulare la rete neuronale del cervello umano.
A parlarne è la rivista Science, che spiega come il dispositivo sia stato messo a punto dal team Aydogan Ozcan, dell’università della California a Los Angeles (Ucla).
Questo tipo di reti neuronali sono la base sulla quale poggiano i sistemi di apprendimento automatico delle intelligenze artificiali.
“Attualmente queste reti sono sia virtuali, cioè fatte con un software, sia fisiche, cioè consistono in circuiti elettronici in cui i neuroni sono elementi fissi e le connessioni sono fili”spiega Vincenzo Galdi, dell’università del Sannio.
La nuova rete neurale, è basata invece su dispositivi ottici, formata quindi da 5 lamine parallele stampate in 3d sulle quali sono incisi dei punti particolari che permettono di distorcere le onde di luce e di dare così la funzione di neuroni artificiali con la possibilità di muoversi alla velocità della luce.
Il particolare dispositivo ha la capacità di riconoscere 55.000 immagini, e ha imparato ad identificarle con una percentuali di riuscita del 91,75%.
“E’ una prova di principio importante – prosegue lo studioso – che serve a dimostrare che è possibile fabbricare dispositivi destinati a reti neurali ottiche che funzionano alla velocità della luce e non consumano energia, perché non c’è bisogno di una batteria che le alimenti”.
Questa nuova pista nella ricerca di riprodurre, per poi superare il cervello umano, potrebbe rivelarsi incredibilmente fruttuosa. La possibilità di sfruttare la velocità della luce, assieme a quella di non necessitare di enormi fonti di energia, apre infatti la strada a un nuovo modo di creare “cervelli elttronici”, portando la scienza sempre più vicina alla creazione di una vera macchina in grado di pensare. Scenario inquietante ma allo stesso tempo incredibilmente affascinante per il futuro della nostra specie, o di quella che verrà.