Intesa Sanpaolo ha archiviato l’esercizio 2016 con un utile netto in crescita del 13,54 per cento a 3,11 miliardi di euro. Agli azionisti spetta un dividendo di 0,178 euro per azione ordinaria e di 0,189 euro per azione di risparmio.
Con riguardo al quarto trimestre dell’anno, l’utile netto è risultato pari a 776 milioni di euro, un dato superiore ai 750 milioni di euro attesi dal mercato e in rialzo dai 628 milioni di euro del terzo trimestre 2016.
Il risultato della gestione operativa trimestrale è aumentato del 19,4 per cento a quota 1.816 milioni di euro.
Crescono anche i proventi operativi netti del 4,5 per cento a quota 4.172 milioni di euro, in rialzo dello 0,8 per cento sul terzo trimestre 2016.
Le commissioni sono salite del 15,6 per cento a quota a 2.018 milioni di euro rispetto al terzo trimestre dello scorso anno e del 7,5 per cento sul quarto trimestre 2015.
Gli interessi netti sono diminuiti del 6 per cento a 1.748 milioni di euro rispetto ai 1.859 milioni del terzo trimestre dello scorso anno.
Per quanto riguarda le rettifiche di valore nette sui crediti sono risultate pari a 1.174 milioni a fronte dei 917 milioni del terzo trimestre dello scorso esercizio.
I costi operativi della banca sono diminuiti del 4,6 per cento a 2.356 milioni di euro nel quarto trimestre.
Con riguardo agli indici patrimoniali, il Common Equity ratio è stato pari al 12,7 per cento ed il Tier 1 ratio al 13,9 per cento.
Commenti positivi sui conti da parte dell’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha dichiarato che la banca ‘ha confermato nel 2016 la capacità di conseguire, in termini organici, risultati molto robusti anche in uno scenario molto meno favorevole rispetto a quanto previsto nel piano d’impresa, in un anno di forti turbolenze, confermandosi tra le banche più efficienti in Europa’.
A Piazza Affari, dopo la pubblicazione dei conti 2016, il titolo Intesa Sanpaolo è in progresso di oltre mezzo punto percentuale a 2,19 euro.
