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Il periodo storico in cui viviamo adesso è molto precario. Così come precario è il mondo della politica estera.

Ivanka Trump, la figlia maggiore del presidente dagli Stati Uniti Donald Trump, si fa largo alla casa Bianca e ha ottenuto un ufficio tutto suo: avendo accesso alle informazioni classificate, un telefono governativo, divenendo così un consigliere a tutti gli effetti della Casa Bianca.

Tutto ciò fa riflettere sugli ultimi avvenimenti accaduti in questi giorni.

Ci sarebbe infatti anche il cuore spezzato della figlia Ivanka tra i motivi che avrebbero spinto il presidente americano a ordinare in tempi stretti l’attacco in Siria giovedì scorso contro il regime di Bashar Al Assad, in risposta al bombardamento chimico che ha ucciso oltre ottanta persone, tra cui molti bambini. E’ proprio il figlio Eric a dirlo in una intervista rilasciata al The Daily Telegraph. ” Ivanka ha una certa influenza. Sono sicuro abbia detto: quanto accaduto è orribile”.

Secondo Eric, alla guida dell’impero di famiglia insieme al fratello Donald Jr., la sorella avrebbe un ascendente positivo sul padre perché, a differenza di altri collaboratori, non avrebbe mai paura di dire “no”.

Il giorno prima dell’intervento americano, Ivanka, che lo scorso mese è stata assunta, senza stipendio, come assistente del presidente alla Casa Bianca, aveva scritto in un tweet di avere “il cuore spezzato” e di essere “indignata dalle immagini arrivate dalla Siria dopo l’atroce attacco chimico”. Anche Eric ha poi detto al giornale di aver approvato la decisione del padre di rispondere militarmente. “È stato molto colpito dalle immagini dei bambini. Due anni fa lui era contro un intervento in Siria. Poi un leader ha usato il gas contro il suo popolo, contro donne e bambini. A un certo punto l’America in quanto super potenza mondiale doveva agire e lo ha fatto con l’appoggio degli alleati. E credo che questo sia un’ottima cosa”.

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