Il Jova Beach party ha caratterizzato l’estate 2019.
Sono migliaia le persone che hanno partecipato all’evento di Jovanotti, ma non sono mancate le polemiche.
Nel 2018, Jova, si presentò a fianco della presidente di Wwf Italia Donatella Bianchi, spiegando come l’evento sarebbe stato fatto con la massima attenzione all’ambiente.
Ecco però che, a seguito dei Jova Beach Party le accuse sono state infinite.
C’è chi parla di sporcizia, chi di aver spaventato gli animali e le specie rare, o aver danneggiato l’ambiente delicato della fauna marina.
Jovanotti ha reagito tappa dopo tappa ricordando che “quando abbiamo iniziato a progettare JBP la primissima cosa che abbiamo fatto è stato contattare il Wwf per poterli incontrare per raccontare l’idea e chiedere a loro un parere, e sono stato io personalmente a metterla come condizione di partenza”.
Lorenzo Chrubini continua quindi a elogiare il WWF considerandolo “un vero comitato scientifico e una rete vera e diffusa di operatori ed osservatori”.
Poi racconta: “non mi sarei mai aspettato, nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo, narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al “fact checking ” di molte testate. Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato dello scarico della fogna di Nuova Delhi!”.
Ed eccolo che rincara la dose, prendendosela con Enpa e Legambiente, mossa non propriamente elegante per Jovanotti.