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La figlia di Bruce Lee, Shannon Lee, non ha gradito per niente il modo in cui il padre Bruce è stato descritto da Tarantino nel suo ultimo film: “C’era una volta a… Hollywood”.

“Nel film mio padre è un idiota arrogante e pieno di sé. È stato veramente spiacevole sedermi in sala e ascoltare la gente che rideva in faccia a lui”, ha raccontato la figlia del leggendario Bruce Lee.

Una strana scelta quella di Tarantino che a Lee deve davvero tanto per il suo Cinema.

Nel film vediamo Lee assieme al personaggio interpretato da Brad Pitt.

Nel corso delle riprese di “Il calabrone verde”, vediamo un inedito Lee, piuttosto satirico e stereotipato in azione.

La cosa non è piaciuta per niente alla figlia, in particolare viene messa in dubbio la conoscenza del vero Lee da parte di Tarantino e in che modo si sia documentato su di lui.

“Capisco che i due personaggi sono antieroi e questa è una sorta di fantasia su cosa sarebbe potuto succedere tra di loro. E il film ritrae un periodo storico chiaramente segnato dal razzismo e dall’esclusione sociale”, ha continuato Shannon Lee.

“Capisco che vogliono fare del personaggio di Brad Pitt questo super duro che può battere Bruce Lee. Ma non avevano bisogno di trattare mio padre nel modo in cui la Hollywood bianca lo ha trattato quando era in vita. Si presenta come uno stronzo arrogante pieno di sé e non come qualcuno che ha dovuto combattere tre volte tanto quanto una di quelle persone per realizzare ciò che è stato dato naturalmente a così tanti altri”.

Inoltre, Shannon Lee, si era lamentata del fatto di aver utilizzato la figura del padre senza prima contattarla.

Una situazione particolare che potrebbe mettere in cattiva luce l’ultima opera di Tarantino, enorme debitore al Cinema di Bruce Lee che ha più volte citato nelle sue opere, a partire da Kill Bill.

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