Non parte bene il Pop-Hoolista Summer Tour di Fedez, sospeso per pioggia dopo un’ora scarsa in quel di Taranto dove il rapper milanese ha aperto la lunghissima tournée estiva che lo terrà impegnato sino al 23 di settembre.
Le prime minacce metereologiche avevano fatto suonare il primo campanello d’allarme nel pomeriggio durante l’opening del Raffo Fest che sulla rotonda del lungomare tarantino ha ospitato un lungo dj set prima dello start di Fedez alle 10.
Lo spettacolo, pur variando rispetto all’invernale, dimostra il proseguimento del progetto artistico portato avanti dal giudice di X-Factor che con la solita personalità innovativa presenta show di qualità e capaci di abbracciare fasce di pubblico sempre più ampie.
Il sequel del tour che promuove l’ultimo disco “Pop-Hoolista” si è aperto con una serie di filmati, ritraenti offese ricevute da Fedez da parte dei vari Salvini e Gasparri (che il cantante ringrazia per “avermi dimostrato che anche se ho raggiunto il successo, son riuscito a non diventare come loro”), verso cui non sono mancate velenose battutine.
Accompagnato dalla fedelissima Vivian Grillo per le voci femminili, l’apri-pista è chiaramente la title track dell’album “Pop-Hoolista”, incisa con Elisa e ritratto del concept dell’album.
Si balla con “Generazione Bho”, mentre non manca il riferimento alla Chiesa. Cardinal Chic rientra tra i momenti più alti del breve concerto. Entrato in scena con un crocifisso, assegni e tavole d’oro, Fedez demolisce i “ministri della multinazionale Chiesa” e chiude l’argomento dicendo che “sono accusato di blasfemia perché porto sul palcoscenico dei crocifissi con i rolex. Mi sembra più blasfemo chi usa i rolex per parlare di Gesù Cristo”.
Spazio, poi, alla tetralogia sull’amore suddivisa in capitoli. Dall’amore fumettistico di Olivia Oil, a quello digitale di “Voglio averti account”, sino a Love Cost e l’Amore Eternit, penultimo singolo estratto con Noemi e fusione della dramma sentimentale e di quello tossico, ben più grave, causato dall’eternit. “Ci sono pochi amori eterni e troppi amori eternit”.
Il paragrafo sull’immigrazione introdotto da “Sirene” è il preludio alla fine di un concerto interrotto dalla pioggia battente che per quindici minuti ha completamente reso impossibile la prosecuzione di un concerto interrotto per motivi di sicurezza.