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Ha ricevuto diverse nomination agli Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, per Tom McCarthy. Spotlight non è un film di finzione, ma racconta una storia vera, dai contorni scioccanti.

La pellicola, che ha nel cast anche Mark Ruffalo e Rachel McAdams, inizia nel 2001, quando un team giornalistico del quotidiano Boston Globe, in gergo proprio ‘spotlight’, segue le indagini e prepara un reportage che mira a smascherare gli abusi sessuali di numerosi sacerdoti locali a danni di minori: il tutto è stato insabbiato dall’arcivescovo. I giornalisti si trovano così ad affrontare un’istituzione importante come la Chiesa cattolica.

Scandali del genere, purtroppo, sono aumentati negli ultimi anni, insieme alle polemiche e ai luoghi comuni ad essi collegati. La vicenda narrata nel film rappresenta un punto importante in questa storia, poiché si tratta del primo scandalo sessuale in cui la Chiesa è coinvolta di cui i media si siano interessati. Il Boston Globe inizia proprio nel 2002 a pubblicare resoconti di denunce e condanne, oltre che di insabbiamenti vari per nascondere i colpevoli. La verità è però venuta a galla, e un fenomeno così esteso, che vedeva coinvolti, nella sola Boston, circa 89 sacerdoti, lascia ovviamente esterrefatta l’opinione pubblica.

Perfino l’allora arcivescovo, Bernard Francis Law, aveva un ruolo: l’accusa su di lui è infatti di aver permesso a numerosi sacerdoti di continuare con il loro ministero, nonostante le accuse di abusi già ricevute. I risarcimenti e la mole di denunce che ruotano intorno a questa vicenda hanno avuto, grazie ai media, un’incredibile risonanza internazionale.

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