Era il 29 aprile del 2011 quando Lamberto Sposini venne colpito da un ictus mentre presentava una puntata del programma Rai “La vita in diretta“. Il giornalista aveva dichiarato di essere rimasto per ore sdraiato a terra in fin di vita prima che i soccorsi arrivassero e, dunque, aveva fatto domanda di risarcimento dei danni alla Rai. La prima richiesta di risarcimento dei danni avanzata da Lamberto Sposini, però, non era stata accettata. Ed ora ci riprova. Il prossimo 5 luglio, infatti, i giudici dovranno stabilire se è giusto che Lamberto Sposini venga risarcito con la somma di denaro che il giornalista ha chiesto: 10 milioni di euro.
Nel giudizio di primo grado il giudice era stato piuttosto chiaro ed aveva scritto: “La mancanza di tempestività nei soccorsi è ascrivibile ai tempi attesi per l’arrivo dell’ambulanza del 118” ed aveva aggiunto che “nessuna responsabilità poteva essere attribuita al datore di lavoro“, ovvero alla Rai. Inoltre, sempre secondo il giudice, non avevano responsabilità neanche i primi soccorritori in quanto, nei momenti che hanno seguito il malore di Lamberto Sposini, erano stati chiamati un medico ed un’infermiera.
Lamberto Sposini, nonostante il risultato ottenuto nel giudizio di primo grado, non si da per vinto. Infatti, il giornalista ha avanzato di nuovo la richiesta di risarcimento dei danni e chiede 10 milioni di euro. Come avvenuto in primo grado, per il giudizio di secondo grado saranno presenti, come ricorrenti, la figlia di Lamberto Sposini, Francesca, e l’ex moglie del giornalista, Sabina Donaldo, che rappresenterà l’altra figlia minorenne. Non mancheranno neanche le tre compagnie di assicurazione che erano già state citate nel giudizio di primo grado.