Divenuto ormai un Bestseller internazionale, l’Amica Geniale della scrittrice anonima Elena Ferrante si prepara a sbarcare in Tv questo autunno, dopo una premier cinematografica che si terrà l’1 il 2 e il 3 ottobre.
Le prime immagini lasciano un po’ perplessi. La fotografia è pessima, e si respira, nonostante dietro alla produzione ci siano nomi legati ad alcune delle migliori serie internazionali, quel senso di fiction italiana di bassa lega, di soap opera pomeridiana, che poco ha a che vedere con la proposta di un best seller complesso e profondo, raccontato in otto puntate.
Qualcosa non va, ed è evidente dalle primissime immagini messe in scena. Gli attori sono interessanti, specialmente le giovani attrici nei panni delle due bambine. L’impressione generale, che potrebbe poi essere smentita una volta lanciato il prodotto, è però che qualcosa non torni. Si nota una certa incapacità estetica, proprio nella falsità anni 50 che si evince immediatamente dai colori, dai costumi lampanti ed esaltati in modo eccessivo, e da quel falso senso di invecchiamento che si rifà a una brutta televisione d’annata.
Più che “paragoni con la saga di Elena Ferrante spero che i lettori trovino in tv ciò che avevano lasciato nella pagina scritta”, ha spiegato Costanzo, il regista del film.
“Sono stato un lettore appassionato della saga, non ho esitato un secondo quando mi è stata chiesta la disponibilità né mi sono fatto spaventare dalla grandezza della produzione perché un regista per riuscire a trovare la bussola – ha continuato sulle pagine di Ansa – deve capire se il cuore, il nucleo del racconto somiglia a quello che può fare e io nei libri avevo trovato una condivisione di idee, di rappresentazione della società, una ostinazione nella ricerca anche pericolosa di una verità drammaturgica”.
L’Amica Geniale sarebbe la mossa internazionale della Rai, un’opera capace di portare l’Italia al mondo, attraverso una vicenda profondamente radicata sul territorio. Qua a Blogdicultura siamo ancora poco convinti, soprattutto dopo prove straordinarie di Cinema che il nostro paese ha dato recentemente, si pensi a Dogman, Veloce come il vento, Lo chiamavano Jeeg Robot.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, tra gli autori troviamo anche Elena Ferrante stessa. “Eravamo in contatto via mail – ha spiegato Costanzo – un carteggio sempre più intenso in cui lei stessa suggeriva qualcosa ma non in difesa del libro quanto della storia, dimostrando una grande fiducia”.