Un anno è passato da quel servizio di De Devitiis sulla sfortunata Mikaela Calcagno, conduttrice di Premium Sport spesso al centro delle polemiche perché presa di mira nei dopo gara di campionato dagli allenatori di serie A. La difficile vita di una donna che costantemente si ritrova ancora ogni Domenica a dover calmare gli animi agitati degli sportivi intervistati, spesso presi in brutti momenti dopo una sconfitta difficile da digerire e da spiegare ai microfoni.
Non ultima la polemica con Mancini, allenatore dell’Inter dopo che la Calcagno gli aveva fatto notare una frase detta dallo stesso e riportata sui quotidiani sportivi e continuata in riferimento ad un gesto poco elegante, fatto dall’ex attaccante della Sampdoria, non passato inosservato alle telecamere. Ma la lista è lunga e il servizio riporta le litigate con Mihajlovic e Allegri.
E allora per consolare Mikaela Calcagno un inviato d’eccezione, Fabio Volo, uno dei cinque conduttori de Le Iene, portò in diretta alla conduttrice sportiva un mazzo di fiori regalandole un sorriso, e mostrando in contemporanea le immagini sia su Italia 1 dove andava in onda il programma satirico sia su Premium Sport dove si discuteva del posticipo appena concluso con la Roma.
Un bel gesto che è piaciuto a tanti e che ha subito fatto il giro dei social, al contrario di quanti invece difficilmente le dedicano parole gentili o mancano di rispetto al suo lavoro anche solo togliendosi gli auricolari e andando via, nonostante la sua lunga carriera e la sua esperienza dovrebbero bastare a darle il rispetto che merita.
Mikaela Calcagno, infatti, non è affatto nuova al giornalismo sportivo: ha iniziato la sua carriera nel 2002 su Telenord, emittente televisiva genovese, affiancando Aldo Biscardi nel programma di approfondimento sportivo Il Derby del Martedì. Nel 2003 è poi passata all’emittente Roma Uno TV, occupandosi di condurre un telegiornale sportivo e di affrontare argomenti quali il calcio e il basket. Nella sua parentesi presso la TV romana ha anche curato dei programmi di approfondimento sulle squadre di calcio di Roma e Lazio.
Nel 2005 Mikaela Calcagno approda presso le reti Mediaset, dove da subito viene impiegata nelle trasmissioni a soggetto sportivo, comparendo in Studio Sport e Domenica Stadio. Nel 2006 si è iscritta all’Albo dei Giornalisti come professionista.
Con l’arrivo del Digitale Terrestre nel 2008, Mikaela Calcagno è stata trasferita sulle reti a pagamento di Mediaset Premium, dove si occupa della conduzione e Serie A Live, Premium Sport e Speciale Calciomercato.
A distanza di un anno da quel simpatico gesto, la situazione non è davvero cambiata: ancora adesso giocatori e allenatori si rifiutano spesso di parlare ai microfoni di Premium Sport quando la giornalista fa ciò che è pagata per fare: domande agli sportivi. È vero, talvolta possono essere scomode, soprattutto dopo una brutta sconfitta o qualche minuto prima che l’allenatore affronti una dirigenza pronta a minacciare l’esonero, ma questo, ogni sportivo dovrebbe saperlo, fa parte del gioco. Fa parte del calcio professionistico, fatto di tifosi che vogliono essere informati sulla loro passione.
Inutile dirlo, Mikaela Calcagno non è mai andata oltre qualche botta e risposta, cercando di chiudere subito ogni polemica, come quella di allora con Mancini.
Mancanze di rispetto che rasentano il sessismo, in uno sport popolare come il calcio, non dovrebbero essere giustificate, così come non sono giustificati gli episodi di razzismo dentro e fuori dal campo. Varrebbe la pena proporre le stesse sanzioni per tutti quei calciatori e allenatori che adottano tale comportamento.