Ennesimo servizio forte del programma Le Iene, in onda stasera alle 21.10 su Italia 1.
Dopo quello di settimana scorsa che denunciava la nuova tendenza del momento, quella di voler contrarre e diffondere l’HIV con cognizione di causa attraverso un reclutamento online (fenomeno noto come bugchasing) oggi Le Iene tornano a indagare una realtà da film dell’orrore, che sconvolge e lascia senza fiato.
L’inviata Nadia Toffa invita a fare attenzione ad un dato a dir poco preoccupante: molte persone sieropositive, pur di non astenersi dai rapporti sessuali, nascondono ai partner la loro malattia e anzi oltre all’HIV mostrano di avere contratto anche l’abominevole desiderio di contagiare chi li circonda, traendone una malsana soddisfazione.
“30enne Romano sieropositivo contagia sei donne conosciute sui social network“. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di lesioni gravissime, ma a quelle donne nessuno restituirà la normalità.
E questa è solo la punta dell’iceberg, Nadia Toffa infatti vuole fare una prova: incontrare ragazzi che sicuramente hanno l’HIV (per loro stessa ammissione in chat) e vedere se di fronte ad una persona che dimostra interesse nei loro confronti siano disposti a rivelare la loro malattia o preferiscano tenerla nascosta, esponendo la persona che si trovano di fronte ad un rischio che potrebbe anche rivelarsi letale.
I risultati dell’inchiesta sono sconcertanti: la maggior parte degli uomini incontrati dalla Toffa e dal suo complice hanno negato di avere l’HIV, qualcuno ha confessato solo dopo pressante richiesta del ragazzo con cui avrebbero dovuto avere il rapporto, dicendo che la responsabilità non è loro ma di chi decide di correre il rischio senza usare precauzioni. Solo l’ultimo uomo incontrato è stato sincero fin dall’inizio perchè dice di non voler essere una minaccia per chi lo circonda, e aggiunge di non sopportare chi decide consapevolmente di contrarre il virus tramite siti di incontri.
Il fenomeno è preoccupante, la soluzione una: non fidarsi di nessuno e prendere sempre precauzioni prima di un rapporto, sebbene la persona che ci troviamo davanti neghi di avere la malattia.
Qui trovate il servizio integrale.