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La loro malattia è la tossico dipendenza, e la loro medicina si chiama eroina“.

Sì avete capito bene: la dipendenza da eroina è una malattia, e Matteo Viviani con il suo servizio per Le Iene ci mostra come in Svizzera venga curata con trattamenti a base della droga stessa, sotto il controllo di medici e infermieri (qui il video).

A Ginevra fino a 20 anni fa la situazione sanitaria era in crisi e il consumo di droghe era altissimo: i tossicodipendenti si radunavano in vari luoghi pubblici della città per fare uso comunitario di eroina e la diffusione dell’ HIV aveva raggiunto quote più che preoccupanti. Il governo poteva reagire con una politica di liberalizzazione o di repressione, ma alla fine si è optato per una terza soluzione, quanto meno inusuale.

Nascono posti come il Binario 9, dove i tossicodipendenti possono consumare droghe in maniera controllata e “sicura”, per quanto si possa definire sicuro consumare sostanze come l’eroina.

Si è sostanzialmente preso atto dell’impossibilità di debellare il consumo di droghe, e si è trovato un modo per ridurre i danni. “Una società senza droga non può esistere, e questo non vuol dire rassegnarsi, vuol dire che la gente che ha bisogno di aiuto lo deve ricevere“, queste le parole di Ruth Dreifuss, membro della commissione globale per le politiche sulla droga.

In un mondo ideale l’unica terapia perseguibile sarebbe quella che porta all’astinenza, ma non siamo in un mondo ideale, quindi l’unica cosa da fare è aiutare queste persone malate di dipendenza a integrarsi nella società e a vivere in salute.

Ma la situazione non è facile, molti frequentatori del Binario 9, finiscono per drogarsi anche nei dintorni, senza nessun controllo nè equilibrio.

Ecco perché sempre a Ginevra è stato inaugurato il programma di sostituzione dell’eroina “classica” con eroina “pulita”, sotto il controllo di infermieri che osservano e intervengono.

Secondo questi esperti bisogna fare una distinzione fra sostanza e dipendenza. Secondo il dottor Gerard Ribaltala sostanza non fa male all’organismo. Abbiamo una rappresentazione sociale nella società occidentale, ma le persone che arrivano ad avere problemi di igiene, a perdere i denti, a puzzare, vivono le conseguenze della dipendenza“.

I danni della droga derivano dalla sostanza smerciata sul mercato dello spaccio, ma l’eroina autentica, la diacetilmorfina, è un medicinale. Il nome “eroina” è stato registrato dal marchio Bayer (lo stesso dell’aspirina). L’eroina nasce infatti come medicinale che doveva combattere problemi respiratori finché non si sono manifestate dipendenze che hanno portato alla sua eliminazione dai mercati.

In questi centri ginevrini la droga di scarsa qualità che viene venduta per strada viene sostituita da una sostanza pura, un medicinale che se iniettato correttamente con dosi adeguate non crea rischi. Se non quello di cadere in una dipendenza da cui è difficile uscire. Ecco perché hanno diritto ad accedere al programma di sostituzione solo quelle persone che hanno provato un programma di disintossicazione senza successo.

E i risultati di questo metodo? Riduzione della criminalità, sparizione quasi totale delle infezioni HIV, miglioramento della salute psichica dei tossicodipendenti e della loro immagine sociale, inoltre lo stato paga il programma di sostituzione ma risparmia sulle cure di HIV e infezioni.

Certo la vita di queste persone è migliorata, ma la dipendenza è sempre dipendenza, e alla domanda dell’inviato che chiede cosa direbbe a una persona in procinto di provare eroina, un uomo risponde “non fatelo, provare l’eroina è come fare un passo verso il paradiso e dieci verso l’inferno“.

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