Per fornire una spiegazione esaustiva riguardo le origini dell’italiano è necessario affrontare una serie di tappe che hanno portato alla formazione dell’attuale lingua. In questa sede si cercherà di delineare, con un riassunto breve, quali sono stati gli eventi che hanno dato delle svolte notevoli alla nascita dell’italiano. Si precisa però che a riguardo si potrebbero scrivere diverse pagine, dati i numerosi studi che gli esperti hanno svolto proprio sulla tematica in questione.
Le origini dell’italiano: le prime tappe
Le origini dell’italiano risalgono all’epoca successiva alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, avvenuta nel 476 d.C. Dopo questo periodo il latino rimane l’unica lingua scritta, utilizzata per i documenti ufficiali e anche in letteratura. Dal punto di vista orale però la situazione è di gran lunga diversa: la penisola italiana inizia ad essere ricca di varietà d’italiano differenti, tutte formatesi dal latino volgare, non da quello classico, tipicamente letterario. Si sottolinea che il processo in questione non avviene durante pochi anni, ma si sviluppa nel corso di secoli differenti. Ci vorrò molto tempo infatti, prima che il volgare emergerà anche nella lingua scritta. I primi centri che ne acuiscono la diffusione sono quelli cattolici. A tal proposito, si può nominare subito il “Cantico di Frate Sole” attribuito a San Francesco d’Assisi. Quest’opera non è il latino, ma presenta elementi umbri, riduzioni toscane, francesismi e anche calchi latini. Il componimento in questione è solo uno dei diversi esempi che possono essere citati, tra i tanti che si susseguiranno nel XIII secolo, che presentano tracce di volgare. Quest’ultimo però comparirà sempre di più anche all’interno di documenti notarili, ma anche in testi di tipo pratico o mercantili. Il XIII secolo inoltre rappresenta un secolo di svolta per la formazione della lingua italiana.
La Scuola siciliana, il Cinquecento
Il volgare e la sua diffusione presentano una svolta proprio nel XIII secolo, quando si forma la Scuola siciliana, alla corte dell’imperatore Federico II di Svevia, durante gli anni 1220-1266. In questo ambiente cortigiano numerosi poeti danno vita a componimenti soprattutto amorosi in lingua volgare. Le firme più conosciute sono rappresentate da Giacomo da Lentini soprannominato il “Notaro” e al quale viene attribuita l’invenzione del sonetto. Da citare anche Pier delle Vigne, Guido delle Colonne, Stefano Protonotaro, Ruggieri d’Amici, Odo delle Colonne, Rinaldo d’Aquino, Arrigo Testa, Filippo da Messina, Mazzeo di Ricco, Jacopo Mostacci, Cielo d’Alcamo, autore del celebre contrasto Rosa fresca aulentissima. Questi citati sono solo alcuni dei poeti della scuola e le loro opere hanno lasciato un terreno molto fertile agli studiosi. La particolarità dei poeti siciliani è che la loro lingua era un “siciliano illustre”, cioè siciliana dal punto di vista grammaticale, ma con provenzalismi, latinismi. I loro testi però sono giunti agli studiosi in forma differente rispetto a quella in cui sono stati redatti. Durante il Cinquecento infatti le opere sono state toscanizzate e i sicilianismi corretti da copisti toscani. È proprio nel XVI secolo che avrà maggiore diffusione il volgare italiano, fino a quando sarà considerato come lingua letteraria. Durante lo stesso secolo inoltre si sviluppa anche la “Questione della lingua”, cioè una discussione durata secoli, che mira a delineare quale, tra tutti i dialetti e le varietà linguistiche presenti nell’Italia dell’epoca, potesse essere considerata ufficialmente come “lingua italiana”. Si ricorda in merito la figura di Pietro Bembo, che però non fu l’unica la cui posizione fu decisiva, anche se una delle più seguite. Egli sosteneva di seguire la lingua di Petrarca per la poesia e quella di Boccaccio per la prosa. Si deve però citare anche Dante, che con il “De vulgari eloquentia” realizzò il primo trattato riguardante la lingua volgare italiana. Per concludere questo breve riassunto riguardanti le origini della lingua italiana, si può sostenere che sia nata in un processo durato per secoli e che si è evoluto a causa di fenomeni differenti, copie modificate, usi e tradizioni diverse.