Levante ha chiuso con X Factor. Lo racconta nel corso di un’intervista al Corriere della Sera dove spiega la difficile relazione con trasmissione e giudici.
L’esperienza è stata complessa e una grande lezione per lei, a quanto pare però Levante non ha alcuna intensione di ripeterla.
“È stata bella e formativa. Ho capito cosa sono e cosa non sarò mai. È stata un’edizione dove ho sentito violenza. C’è stata tanta competizione e anche se mi avevano detto ‘siamo competitivi ma poi andiamo a farci pizza e birra’ alla fine pizza e birra non le abbiamo mangiate assieme. Loro hanno avuto me, io ho avuto loro. Non avrebbe senso ripetere l’esperienza”.
Poi parla del caso Cucchi, una vicenda che la cantante sente molto vicina e verso la quale vorrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica.
“Non sono contro l’Arma ma contro i singoli. Mi ha spaventato l’abuso di potere e la divisione dell’opinione pubblica. Davanti alla morte non puoi dire ‘era un drogato’. È come chiedere ‘come’eri vestita?’ a una donna violentata”.
In conclusione racconta la sua musica futura.
Levante a quanto pare punta sulla politica e sul lanciare un messaggio forte all’interno del quale esprimere la sua posizione e le sue idee.
“Volevo un’immagine provocatoria, qualcosa che simboleggiasse una rivolta. La canzone non è leggera e volevo che la grammatica visiva fosse coerente. La molotov è rossa, il maglione che indosso pure. E rosso sarà il colore del disco: passione, vita, flusso della memoria. Tema che tornerà nel disco e nel tour estivo in cui poterò in luoghi del passato uno spettacolo del futuro”.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, staremo a vedere come Levante sarà capace di elevarsi musicalmente e di proporre davvero qualcosa di interessane che vada al di fuori delle etichette.
Il primo passo è allontanarsi dal reality show della musica per eccellenza, riscoprendo magari un cantautorato che non ha bisogno di talent show per farsi notare.