Read&Weed di Plantasia è un’iniziativa che sta facendo discutere il mondo dei libri e quello della politica.
Dentro ogni confezione della collezione Read&Weed si trova infatti un brano letterario assieme a un grammo di cannaibs legale per accompagnare la lettura.
L’idea è proprio quella di unire la lettura al fumo delle sostanze legali, famose per il rilassamento muscolare e il senso di benessere divenuto tendenza in tutto il paese con gli shop che si sono diffusi a macchia d’olio.
In vendita ci sono tre tipi di canapa (kush, skunk e widow) accostati ad altrettanti classici: Il canto dei Lotofagi, tratto dall’Odissea di Omero; I paradisi artificiali, di Charles Baudelaire; e il brano di Carroll, Prendimi, tratto da Alice nel paese delle meraviglie.
Il progetto parla del legame tra droghe e letteratura.
E’ innegabile come alcune opere di determinati autori siano nate sotto l’influenza delle sostanze psichedeliche e oppiacee.
Un legame, quello tra arte e stati di coscienza alterati innegabile e capace di dar vita ad alcuni dei capolavori del mondo moderno.
L’iniziativa sembra una provocazione, ma probabilmente altro non è che una intelligente operazione commerciale capace di far incassare molto denaro ai suoi promotori.
Per quanto riguarda gli organizzatori, l’idea è anche politica: “Quello che vorremmo produrre – spiegano – è un effetto di normalizzazione: parliamo di un prodotto controllatissimo a livello legale, analizzato e tracciato come gli alimenti biologici. Vorremmo dimostrare che in un mercato regolarizzato si potrebbe legalizzare le droghe leggere sviluppando, appunto, un mercato controllato e virtuoso”.
L’iniziativa arriva proprio nei giorni in cui Salvini ha minacciato di far chiudere i cannabis store legali.
Parole che non hanno un fondamento tecnico, ma che mostrano comunque l’opinione sulla questione del partito di governo.
Di sicuro Read&Weed avrà un grande successo.
Sarebbe stato bello però estendere l’iniziativa a opere complete e ad altri autori, anziché fossilizzarsi su brani e passaggi che spingono a una lettura superficiale.