Apple Pay sarebbe accusata di dare diversi limiti di credito a seconda del sesso dell’utente.
Una vera e propria indagine, scattata dopo le segnalazioni degli utenti che hanno notato un dislivello tra uomini e donne quando si parla di credito.
Trai primi a segnalare l’anomalia c’è David Heinemeier Hansson, che ha mostra un limite all’utilizzo di Apple Card 20 volte superiore a quello di sua moglie.
“Apple Card – scrive Hansson su Twitter – è un servizio sessista. Non importa quale sia l’intento dei rappresentanti di Apple, importa l’algoritmo in cui hanno riposto la loro completa fiducia. E quello che fa è discriminare”.
Non manca un commento di Wozniak, cofondatore di Apple che racconta:
“Entrambi abbiamo lo stesso limite su tutte le nostre carte di credito, compresa la nostra AmEx Centurion. Ma sulla Apple Card io ho un limite 10 volte maggiore di mia moglie”.
“La legge proibisce discriminazioni ai datti di categorie specifiche o individui. Sappiamo che la questione legata alle diverse modalità di trattamento nel processo decisionale degli algoritmi si estende ad altre aree dei servizi finanziari”, queste le dichiarazioni di un ente USA.
Arriva poi la replica di Goldman che spiega come i limiti si basino su ricerche indipendenti, aggiungendo:
“Non abbiamo mai preso, e non prenderemo mai, decisioni basate su fattori come il genere”.
I limiti però ci sono e a farli presenti sono personaggi illustri del mondo tech.
Apple potrebbe trovarsi nei guai per questa situazione che si è venuta a creare, un algoritmo che potrebbe far perdere molta credibilità all’azienda, in particolare se pensiamo all’attenzione di Cupertino per il lato sociale del mondo tech.
La discriminazione di sesso per quanto riguarda i crediti della Apple Card potrebbe essere una patata bollente da risolvere al più presto per la mela.
La notizia infatti sta facendo il giro del web, in particolare nel panorama USA.